GdF: Genova, sequestrate in porto 37 tonnellate di pastiglie impiegate come “droga del combattente”

Giuseppe Magliocco

Una quantità impressionate di farmaci dal peso complessivo di 37 tonnellate, con presumibile destinazione finale nelle zone di guerra del Medioriente, sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Genova all’interno di alcuni container in transito nel porto del capoluogo ligure.
L’ingente quantitativo di medicinali – 37,5 milioni di pastiglie – è costituito da “Tramadolo”, un oppioide di derivazione sintetica utilizzato nella terapia del dolore ma che, per alcune sue altre proprietà, si presta anche ad altri usi tanto che il mondo dello sport sta da tempo dibattendo se inserire anche tale principio attivo tra la lista delle sostanze dopanti.
I medicinali in questione, che nel circostanza erano provenienti dall’India e confezionati con il nome di “Tamol X”, sono largamente utilizzati in tutto il Medioriente alla stregua di una sostanza stupefacente. Il carico bloccato dalla Guardia di Finanza genovese, in particolare, era destinato alla Libia dove secondo gli investigatori sarebbe sicuramente andato ad alimentare i canali illegali dello spaccio.
I finanzieri sono arrivati ad individuare i medicinali all’interno di 3 container nonostante documenti doganali falsi che li scortavano, scovandoli dietro carichi di copertura costituiti da innocui rotoli di filati sintetici e scatoloni di shampoo per capelli.
Da rilevare anche l’enorme guadagno che ne sarebbe derivato una volta che le pastiglie sarebbero state piazzate, circa 75 milioni di euro atteso che vengono generalmente vendute a circa 2 euro ciascuna.
Sulla scorta di quanto emerso a seguito della vicenda, l’Autorità Giudiziaria genovese, accogliendo in pieno le risultanze probatorie fornite dalle fiamme gialle, oltre a confermarne il sequestro sta ora ipotizzando i reati di falsità ideologica mediante induzione aggravati da finalità di terrorismo.
Di non poca significatività, proprio al riguardo, sono anche le informazioni contenute nei rapporti dell’UNODC (United Nations on Drugs and Crime) i quali, oltre a confermare le dirette implicazioni del “Tramadolo” sui teatri bellici Mediorientali, lo indica come sostanza largamente utilizzata dai miliziani delle diverse fazioni in guerra, sia come eccitante, sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo ed al dolore.
Fondamentali per la riuscita dell’operazione sono state le preziose collaborazioni offerte dalla DEA statunitense, dalla Direzione Centrale dei Servizi Antidroga (DCSA) del Ministero dell’Interno, nonché i supporti informativi resi dal II Reparto (Coordinamento Informativo e Relazioni Internazionali) del Comando Generale del Corpo, e dal Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della GDF per i particolari accertamenti svolti su internet.