GdF: Gioia Tauro, 74 kg. di cocaina purissima scovati al porto all’interno di un container vuoto

Enrico Fiorenza

Nelle intenzioni delle grandi organizzazioni criminali del narcotraffico quel container vuoto e pressoché anonimo lasciato sulle banchine del porto di Gioia Tauro (RC) non avrebbe dovuto destare particolare sospetto, fino a quando qualcuno non sarebbe in qualche modo venuto a prenderne il prezioso contenuto (oltre 74 kg. di cocaina purissima suddivisa in 65 panetti).
Intenzione vanificata, però, dalle c.d. “analisi di rischio” che ogni giorno Guardia di Finanza e Dogana compiono sulle rotte e sulle merci che più sono interessate dai traffici internazionali di stupefacenti che hanno reso comunque ben “visibile” quello stesso container che, una volta individuato tra le altre migliaia di contenitori, ha dovuto così svelare ai militari delle fiamme gialle cosa in realtà nascondesse.
In casi come questi i narcotrafficanti usano nascondere la droga nelle capienti intercapedini di questi contenitori utilizzati per il trasporto via mare delle merci, e che spesso celano molto bene addirittura aprendone le paratie interne che vengono poi risaldate accuratamente per far sembrare tutto in ordine. Proprio per questo risulta di fondamentale importanza sia l’apporto delle unità cinofile del Corpo, sia l’esperienza operativa dei finanzieri pronti ad armarsi di frullini, trapani e cesoie pesanti per aprire ogni pertugio sospetto.
Dopo aver già concluso un anno-record di sequestri di cocaina (circa 2.000 kg.), i finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria compiono questo nuovo sequestro di “polvere bianca”, sottraendo ancora un’ingente fonte di guadagno – nello specifico oltre 14 milioni di euro – alle cosche di ‘ndrangheta che gestiscono i traffici di stupefacenti nello scalo marittimo calabrese.