GDF: Latina, traffico di sostanze dopanti e psicotrope nelle palestre

Gabriel Romitelli

Formalmente erano ammirati bodybuilder e apprezzati allenatori, anche di giovani, ma dietro il loro brillante lavoro nel campo delle palestre si celava un’oscura quanto pericolosa attività di importazione e spaccio di sostanze dopanti.

Sono queste le risultanze dell’ultima operazione condotta nel settore dai finanzieri del Comando Provinciale di Latina, che hanno tratto in arresto 4 responsabili, tre dei quali residenti a Cisterna di Latina (LT) e uno a Quartu S. Elena (CA), sequestrando al contempo 3.500 dosi tra fiale e pasticche, contenenti principi attivi come il noto nandrolone, nonché 60.000 euro in contanti provenienti dall’illecita attività.

I quattro trafficanti, scoperti dalle fiamme gialle grazie ad una meticolosa indagine condotta anche mediante intercettazioni telefoniche e telematiche, avevano messo in piedi un fiorente commercio di sostanze medicinali provenienti dall’estero ed aventi azione anabolizzante e/o psicotropa.

L’importazione delle “bombe” o “cariche”, come spesso sono chiamate negli ambienti sportivi queste sostanze, avveniva attraverso una società di trasporti condotta da soggetti di nazionalità romena che avevano il compito di importare questi medicinali dalla Romania e dalla Moldavia, per poi collocarle sul mercato clandestino italiano mediante una rete di distributori locali, tra i quali figurano i quattro arrestati.

Gli ordinativi di anabolizzanti avvenivano attraverso un collaudato sistema di comunicazioni tra i responsabili del traffico e i loro clienti, attraverso messaggi su telefoni cellulari e social network che i finanzieri hanno però intercettato e decodificato.

La consegna delle “merci” avveniva tramite uno spedizioniere doganale, che veniva direttamente contattato da uno dei responsabili il quale aveva massima cura nel consegnare allo spedizioniere i vari pacchi in posti sempre diversi e sempre all’aperto lontano da occhi indiscreti.

La pericolosità sociale dei membri della banda, oltre che dalla rischiosità dei farmaci che spacciavano (alcuni dei quali impiegati addirittura in campo veterinario), è confermata anche dall’utilizzo di ricette false intestate a medici e veterinari poi risultati all’oscuro di tutto.  

Can tali ricette, infatti, le sostanze anabolizzanti (tra cui ormoni della crescita destinati a bovini ed equini), potevano essere facilmente reperite presso le farmacie soltanto che, invece di essere somministrate ad animali, finivano per gonfiare le masse muscolari di sportivi incoscienti disposti a mettere seriamente a repentaglio la loro stessa salute pur di avere un fisico ipertrofico.

I quattro arrestati dovranno ora rispondere dell’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’importazione e al commercio di farmaci anabolizzanti e al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di ricettazione per aver acquistato e rivenduto farmaci illegalmente introdotti in territorio italiano.