Due dipinti del grande Maestro olandese Vincent Van Gogh, trafugati dal museo di Amsterdam nel dicembre 2002 e finiti chissà come e per chissà quali vie tra le mani di due esponenti di vertice del clan camorristico degli “Amato-Pagano”, sono stati recuperati dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli nell’ambito di un ingente sequestro patrimoniale.
Le tue tele dipinte a olio, di inestimabile valore storico oltre che monetario, sono: “La chiesa riformata di Nuemen” (1884) e “Vista dalla spiaggia di Scheveningen” (1882).
Si tratta di due opere tra le più ricercate al mondo e che la F.B.I. americana aveva persino inserito tra le “top ten art crimes”, ovvero una speciale lista di opere d’arte trafugate in tutto il mondo e ancora in attesa di essere rintracciate.
L’eccezionale risultato è stato dovuto a una intensa attività di indagine che la Magistratura e la Guardia di Finanza del capoluogo campano stavano conducendo nei riguardi di una cosca di camorra che, oltre ad essere tra le più agguerrite e pericolose, operando da anni nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti gode di immense ricchezze patrimoniali e che, come dimostrato proprio da quest’ultimo sequestro, è persino in grado di accaparrarsi opere d’arte di valore assoluto che recano la firma di uno dei più celebri pittori della storia.
Da sottolineare come il ritrovamento dei due quadri, di cui le Autorità olandesi ne hanno già confermato l’autenticità, sono state rinvenute durante un sequestro di beni e disponibilità finanziare da 20 mln. di euro.
L’operazione delle fiamme gialle partenopee, oltre a raccogliere il plauso di alcune tra le più alte cariche dello Stato, è la dimostrazione di come, per combattere efficacemente la criminalità organizzata, bisogni aggredirla a partire proprio dalle sue ingenti disponibilità finanziarie. Disponibilità che, oltre ad essere il chiaro frutto di pregresse attività criminali, gli consentono di reinvestire i loro guadagni illeciti in ulteriori business delinquenziali ma anche di infiltrarsi nel tessuto economico del Paese avvelenandolo lentamente.
Eloquenti al riguardo sono state le parole del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen.C.A. Giorgio Toschi, che nell’esprimere il suo plauso e la sua grande soddisfazione per il lavoro svolto, ha dichiarato: “Colgo l’occasione per rinnovare il mio impegno personale e quello delle oltre 58.000 Fiamme Gialle per la prevenzione e repressione di qualsiasi forma di criminalità economico-finanziaria che inquina i mercati e condiziona la vita sociale e il benessere degli italiani”.