GdF: narcotrafficanti albanesi arrestati a Firenze

Stefano Serafini

Nove cittadini albanesi sono stati arrestati questa mattina tra la Toscana, l’Emilia Romagna e la Liguria, dai finanzieri del Comando Provinciale di Firenze perché ritenuti gli appartenenti ad associazioni a delinquere finalizzate all’importazione, traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti.Per oltre 2 anni le Fiamme Gialle fiorentine hanno seguito le mosse di tre distinte organizzazioni di narcotrafficanti internazionali che svolgevano i loro traffici tra Firenze e Bologna importando cocaina direttamente dall’Olanda. Avvalendosi di intercettazioni ambientali e telefoniche, i finanzieri hanno così ricostruito tutti gli spostamenti ed i rapporti intrattenuti dai tre sodalizi criminali albanesi che, sebbene autonomi, entravano spesso in rapporti “commerciali” tra di loro per l’approvvigionamento dello stupefacente da destinare ai rispettivi mercati di riferimento. La struttura dinamica nonché la loro fluidità delle relazioni d’affari, infatti, era l’elemento caratterizzante del loro “business” e che si è sviluppato come una sorta di mutua assistenza. Gli albanesi indagati, peraltro, sono tutti legati da vincoli di parentela o da origini comuni visto che provengono dalle città di Tropojie, Durazzo e Tirana. Numerosi erano anche i contatti con gli spacciatori e le decine di consumatori, quasi tutti italiani, tra cui anche due professionisti fiorentini (un dentista e una commercialista).  Secondo quanto messo in luce dagli inquirenti, la sostanza stupefacente veniva acquistata nel nord Europa da appartenenti della medesima etnia che rifornivano la cocaina per il gruppo albanese operante in Firenze. Una volta arrivava nel capoluogo toscano, all’interno di macchine di grossa cilindrata che facevano la spola tra l’Olanda e l’Italia, la droga veniva “trattata” presso appartamenti presi in locazione nel centro città, mentre i contatti telefonici fra i trafficanti avvenivano sempre con la massima cautela, con continui cambi delle schede così come dei cellulari usati per le conversazioni e nelle quali veniva utilizzato un linguaggio rigorosamente in codice. Gli stessi trafficanti, tra l’altro, si erano ben mimetizzati nel tessuto sociale cittadino svolgendo attività lavorative di copertura (falegname, gestore di bar, tassista).

Oltre all’arresto dei 9 narcotrafficanti l’operazione, si è conclusa con il sequestro di: 9,3 kg. di cocaina, 800 gr. di marijuana, 326 gr. di hashish, 202.000 di euro in contanti e 4 autovetture.