GdF, operazione “Champagne” a Torino

Tiziana Montalbano

  La Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino ha scoperto una sofisticata frode fiscale transnazionale ideata per commercializzare bevande alcoliche, con una predilezione per lo champagne delle marche francesi più blasonate. Le indagini sono state avviate nel giugno 2008, a seguito di una serie di spunti investigativi acquisiti dai militari delle Fiamme Gialle torinesi, nel corso di verifiche  nel settore delle imposizione sugli alcoli. In particolare, l’attenzione degli investigatori è caduta su una serie di compravendite “insolite”, avvenute anche in territorio estero, attraverso le quali ingenti partite di prodotti alcolici pregiati, dopo aver “circolato” per mezza Europa, ritornavano di fatto al venditore italiano originario, che le  “piazzava” sul mercato italiano a prezzi altamente competitivi. L’attività d’indagine, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di svelare l’ingegnoso e illecito sistema di frode cosiddetta “carosello” e di identificare i diversi soggetti implicati. Il colossale giro di false fatturazioni che ha visto coinvolte numerose società italiane, in particolare del nord Italia, e anche diversi operatori comunitari, con sede in Spagna, Regno Unito e Romania, è stato quantificato, attraverso una prima parziale ricostruzione, in circa 200 milioni di euro, ma l’importo verosimilmente è destinato a crescere. Le indagini dei finanzieri hanno svelato che i personaggi implicati nell’ingente evasione, nonostante il periodo di crisi, conducevano un tenore di vita decisamente sopra le righe, tra auto di lusso, preziosi e viaggi. Il blitz ha visto impegnati per circa due giorni più di 90 militari, che hanno eseguito cinque misure cautelari in carcere nei confronti di persone ritenute reponsabili di aver costituito un’associazione a delinquere, con profili di transnazionalita’, finalizzata all’evasione fiscale. 25 le perquisizioni in aziende, studi professionali e abitazioni tra Torino, Varese, Milano, Padova e Treviso, oltre ai sequestri preventivi di sette auto di grossa cilindrata, per un valore di circa un milione di euro, 29 pellicce di pregio e valori mobiliari per un ammontare pari a 500 mila euro.