GdF: Pordenone, scoperte oltre 71.000 visite mediche specialistiche realizzate in evasione d’imposta

Enrico Fiorenza

Sono ben 71.564 le visite mediche specialistiche effettuate “in nero” che la Guardia di Finanza ha scovato incrociando i dati telematici della Motorizzazione Civile, contestando così ai medici inadempienti un’evasione fiscale da oltre 1,8 milioni di euro.
Il diffuso malvezzo di non rilasciare alcun documento fiscale a fronte delle visite specialistiche che vengono rese per i rinnovi delle patenti di giuda (con cadenze che vanno dai 2 ai 10 anni in ragione del tipo di patente conseguita e dell’età del conducente) ha però stavolta trovato sul suo cammino l’arguzia dei finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone i quali, venuti a conoscenza di queste ripetutissime violazioni all’attuale normativa fiscale, hanno proceduto per mezzo delle banche–dati in uso al Corpo a far emergere decine di migliaia di queste irregolarità su qualcosa come 119.000 posizioni riguardanti prestazioni mediche specialistiche rese nell’arco di un quinquennio, il 60% delle quali sono risultate scoperte dal rilascio delle previste ricevute fiscali e dunque realizzate in evasione di imposta, sia a fini IRPEF, sia ai fini IRAP.
Le attuali procedure d’invio di queste certificazioni agli Uffici della Motorizzazione Civile, tra l’altro, prevedono che sia lo stesso medico al procedere all’inoltro dei dati riguardanti i certificati da loro rilasciati; in altre parole una “tracciabilità” degli stessi certificati molto dettagliata e dunque di per sé ampiamente sufficiente a far emergere con immediatezza anche eventuali inadempienze di ordine fiscale.
I 13 medici individuati come responsabili delle violazioni in argomento, aderendo al previsto istituto della c.d. “tax compliance” ed accentando integralmente i rilievi mossi nel loro confronti dalla GDF pordenonese, hanno così immediatamente richiesto all’Amministrazione Finanziaria di definire la propria posizione versando quanto da loro stessi non precedentemente dichiarato.