GdF: Reggio Calabria, sequestrate al porto di Gioia Tauro 24 milioni di pastiglie di tramadolo

Enrico Fiorenza

È costituito da qualcosa come 24 milioni di compresse il carico di medicinali sequestrato oggi al porto di Gioia Tauro (RC), a seguito di un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e dai finanzieri del locale Comando Provinciale.
Analogamente a quanto era già avvenuto nel maggio scorso al porto di Genova, si tratta di compresse di Tramadolo, un oppiaceo di derivazione sintetica utilizzato come potente antidolorifico ma che ha anche un’azione eccitante e anti-fatica, tanto da essere largamente utilizzato sugli scenari di guerra mediorientali facendogli meritare l’appellativo di “droga del combattente”.
Il carico intercettato dalle fiamme gialle reggine, in particolare, era stato spedito dall’India per essere diretto in Libia.
Secondo le informazioni di cui sono in possesso gli inquirenti, l’imponente carico di medicinali non sarebbe però finito nei canali commerciali legali, bensì nelle mani di fiancheggiatori ed esponenti dell’ISIS che rivendono queste compresse sul mercato nero a circa 2 euro ciascuna, conseguendo così – proprio con un carico di tali proporzioni – un ricavo stimabile in circa 50 milioni di euro che poi vengono impiegati per finanziare le operazioni belliche del califfato, per sovvenzionare i propri gruppi di eversione attivi in Libia, Siria e Iraq, nonché per gli attentati terroristici dallo stesso organizzati e perpetrati a livello internazionale.
Fondamentale, per il buon esito dell’operazione, è stato anche l’apporto informativo fornito al riguardo dalla D.E.A. (Drug Enforcement Administration) statunitense, dalla Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno nonché dal II Reparto – Relazioni Internazionali del Comando Generale della Guardia di Finanza.