GdF: Rimini, offensiva contro la contraffazione dei marchi di fabbrica. Perquisizioni in 16 regioni e nella Repubblica di San Marino

Giuseppe Magliocco

E’ una vera e propria offensiva contro la contraffazione dei marchi di fabbrica quella lanciata dai finanzieri del Comando Provinciale di Rimini i quali, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno condotto una maxi-operazione che ha visto 130 Reparti territoriali delle fiamme gialle (per un totale di circa 1.000 uomini), impegnati nell’esecuzione di oltre 350 perquisizioni effettuate nei confronti di operatori del settore dell’abbigliamento, principalmente presso stamperie specializzate ed esercizi commerciali.
Scenario dell’operazione – denominata “Eden Brand” – 59 diverse provincie italiane e, tramite rogatoria internazionale, anche la Repubblica di San Marino.
Si tratta di zone interessate da un’attività su larga scala di contraffazione e immissione in commercio di capi d’abbigliamento riportanti i loghi di famose brand particolarmente ricercate dai giovani quali: Thrasher, Pirex, Supreme, Adidas, Vans e Fila.
Secondo quanto raccolto dagli inquirenti durante la complessa fase delle indagini, grazie alle quali sono riusciti a ricostruire l’intera “filiera” del falso da cui provenivano i prodotti, i quattro indagati, tutti riminesi, sfruttando la fraudolenta registrazione nel territorio della Repubblica di San Marino del marchio di noti “brand” (già coperti da tutela della proprietà intellettuale in ambito internazionale), avrebbero avviato una massiccia produzione di abbigliamento da ritenersi perciò contraffatto, poi venduto al minuto ad ignari clienti su tutto il territorio nazionale, anche attraverso negozi autorizzati, confondendolo con prodotti originali.
Si tratta dunque di condotte particolarmente ingannevoli, che hanno tra l’altro consentito ai responsabili di vendere i capi d’abbigliamento “fake” allo stesso prezzo dei capi originali, generando così a proprio favore cospicui quanto illeciti guadagni a danno della buona fede dei consumatori ed anche della concorrenza che opera nel rispetto delle regole di mercato.
Con la collaborazione delle competenti Autorità della Repubblica del Titano, la Guardia di Finanza di Rimini ha avviato accertamenti anche per quantificare il giro d’affari conseguito dalle aziende coinvolte che, soltanto nello spazio di pochi mesi, hanno presumibilmente raggiunto una quota di alcuni milioni di euro.