GDF: Roma, catturata in Marocco la primula rossa del narcotraffico italiano

Gabriel Romitelli

Marco Torello Rollero, inserito dal 2013 nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, è stato arrestato in Marocco dagli agenti della Polizia Giudiziaria marocchina grazie a un’operazione congiunta con la Guardia di Finanza italiana, l’Interpol e la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga.

Il Rollero, nato a Genova nel 1955 ma cresciuto a Roma, è attivo nel settore del traffico internazionale degli stupefacenti da almeno 35 anni, “esperienza” questa che lo ha portato a essere il referente di fiducia delle cosche calabresi della ‘ndrangheta anche se, in passato, aveva offerto i suoi particolari servigi alle famiglie mafiose di “cosa nostra”.

Secondo gli inquirenti, Marco Torello Rollero è un vero e proprio broker della droga su scala mondiale, un trafficante particolarmente pericoloso non solo per i suoi legami con la malavita organizzata di stampo mafioso, ma anche per gli ingenti quantitativi di droga – fino a 1.000 kg. di stupefacenti a settimana – che riusciva a movimentare sull’asse Italia–Marocco–Sudamerica.

La droga, principalmente cocaina dal Sudamerica e hashish dall’Africa, veniva introdotta sul territorio italiano da soggetti contigui alle famigerate cosche ‘ndranghetiste dei Giorgi e dei Mammoliti di San Luca (RC).

Marco Torello Rollero era finito nel mirino dei finanzieri già due anni fa, peraltro arrivando vicinissimi alla sua cattura lo scorso 20 gennaio nell’ambito di un’operazione antimafia che ha portato in carcere 35 soggetti.

In quell’occasione il Rollero era però riuscito a riparare in Marocco, ma le dettagliate informazioni che le fiamme gialle erano riuscite ad acquisire nei suoi confronti sono state subito trasmesse alla Polizia Giudiziaria del Marocco che è così arrivata alla sua cattura praticamente a colpo sicuro.

Da rilevare nel contesto anche gli stretti rapporti d’affari intrattenuti per lunghi anni con altri due pericolosi narcotrafficanti italiani come Massimiliano Avesani detto “il Principe”, e Roberto Pannunzi detto “Bebè” (ambedue agli arresti), e con i quali aveva costituito una vera e propria holding del narcotraffico mondiale.

Marco Torello Rollero, tra l’altro, era già destinatario di altri 4 provvedimenti di cattura internazionali, ma l’arresto intervenuto oggi mette finalmente la parola fine alle attività di questa pericolosa “primula rossa” della malavita italiana.