GdF: Roma, clonazione di carte di credito, agli arresti 7 responsabili che avevano sottratto somme per 1 milione di euro

Giuseppe Magliocco

Sette sono gli arresti eseguiti all’alba di stamani dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria (NSPV) nei confronti di un sodalizio criminale dedito alla clonazione di carte di credito, che ha sottratto alle proprie vittime somme complessivamente calcolate in almeno 1 milione di euro.
Già da qualche tempo i finanzieri del NSPV si erano messi sulle tracce dei truffatori a seguito della segnalazione pervenutagli da una società che gestisce il circuito del pagamento con moneta elettronica, e che aveva rivelato risultati anomali (per l’entità, l’importo e l’origine estera della banca che aveva emesso le carte di credito clonate) riferiti a tentativi di pagamento partiti da un’azienda di autotrasporti con sede a Pomezia (RM).
Acquisita l’informazione, questo reparto della Guardia di Finanza (particolarmente specializzato nella ricerca di reati connessi alla sicurezza valutaria) ha fatto immediatamente partire le indagini che i militari hanno condotto anche attraverso pedinamenti e appostamenti, nonché con intercettazioni telefoniche e telematiche fino a far convergere i sospetti su un gruppo di persone, la maggioranza dei quali di origini calabresi e tra l’altro già gravati da precedenti specifici.
Il sistema adottato dai truffatori, consisteva nell’individuare un esercente compiacente presso il quale effettuare pagamenti per importi decisamente consistenti e, contestualmente, ottenere dallo stesso la restituzione del denaro relativo alla transazione eseguita, decurtato però di una percentuale per la “collaborazione” resa ai truffatori stessi.
Il sistema, in particolare, prevedeva tentativi di pagamento compiuti con diverse carte di credito, inizialmente per somme irrisorie al fine di verificare il buon fine della transazione elettronica. In caso positivo i malfattori “affondavano” ovviamente il colpo per poi sparire nel nulla.
Come accertato dai finanzieri, non sono mancati casi eclatanti come quello di un tentativo da ben 500.000 euro partito da un concessionario di automobili, con carta di credito intestata ad un cittadino degli Emirati Arabi e fortunatamente andato a vuoto, oppure quello che ha fornito la chiave di volta alle fiamme gialle per effetto di un pagamento anomalo da 9.000 euro, bonificati da un agriturismo in favore di uno degli indagati trovato poi in possesso di carta di credito clonata.
Molto importante per la buona riuscita dell’operazione è stata anche la collaborazione resa dalla collaborazione internazionale, grazie alla quale è stato possibile per gli investigatori delle fiamme gialle risalire agli intestatari delle carte e ricostruire i loro spostamenti in Italia, anche per confermare come, nei periodi in cui non si trovavano nel ns. Paese, le loro carte fossero qui state comunque utilizzate a causa della clonazione subita.
In sostanza un ben collaudato e strutturato sistema volto al reperimento – in Italia come all’estero – di codici relativi a carte di credito fraudolentemente carpiti agli ignari possessori.
Ulteriori elementi di prova forniti all’Autorità Giudiziaria inquirente sono provenuti anche da perquisizioni effettuate in tutta Italia, nel corso delle quali i finanzieri hanno sequestrato smartphone, notebook e tablet con contenuti probatori inequivocabili.
Parallelamente agli arresti odierni, i finanzieri hanno altresì denunciato a piede libero anche altre 8 persone ritenute a vario titolo coinvolte nella vicenda.