GdF: Roma, falsi investimenti esteri nel settore immobiliare. Sequestrati beni per 72 milioni di euro

Enrico Fiorenza

È un sequestro preventivo da ben 72.000.000 di euro quello i finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria hanno eseguito stamattina in varie province italiane (Roma, Arezzo e Perugia), nei confronti di un sodalizio di truffatori che ha raggirato decine e decine di risparmiatori.
Le indagini delle fiamme gialle hanno preso avvio da precedente un’attività ispettiva che la CONSOB aveva condotto nei confronti di alcuni promotori finanziari, i quali agivano per conto di un’impresa inglese riconducibile ad un professionista di origine romane, sul conto dei quali sono però ben presto emerse gravi incongruenze legate anche all’effettiva destinazione degli investimenti loro affidati dai risparmiatori.
Alle reiterate richieste di chiarimenti da parte della CONSOB i membri del gruppo facevano però orecchie da mercante, e così l’Autorità Giudiziaria ha delegato alle indagini la Guardia di Finanza che, in capo al professionista al vertice dell’organizzazione, ha rilevato l’esistenza di una ben strutturata rete di “promotori” con la quale era stata realizzata una frode finanziaria di rilevanti dimensioni, ciò anche grazie allo schermo offerto dalla società inglese, promettendo ad ignari risparmiatori investimenti assai redditizi nel comparto immobiliare.
In tal modo il principale indagato era quindi riuscito a drenare dai suoi clienti decine e decine di milioni di euro fatti poi confluire – in alcuni casi contro la volontà dei titolari – su due fondi di diritto estero ed accreditando poi il denaro su conti correnti accesi presso una banca delle Isole Mauritius (ma sempre al medesimo responsabile riconducibili). Peccato però che quegli stessi fondi fossero del tutto fittizi, nonché creati ad arte per farci cadere dentro quanti più investitori possibile e che ben presto si sono così ritrovati nell’impossibilità di recuperare le somme versate.
Tutto quel denaro, come accertato dai finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, veniva tra l’altro utilizzato per finanziare le numerose attività finanziarie gestite dal professionista, tra le quali spiccano una grossa azienda agricola della provincia di Arezzo, nonché un’associazione teatrale con sede presso un’antica abbazia vicino la città di Todi (PG).
Lo stesso soggetto, organista e maestro di musica per professione, è tra l’altro noto per aver di recente fondato una sua congrega religiosa di cui si anche autoproclamato “arcivescovo”, adottando al riguardo un altisonante nome britannico (giustificato a suo dire da presunte discendenze nobiliari) ma che i finanzieri hanno però scoperto essere stato dallo stesso responsabile utilizzato per celare la reale riconducibilità alle società estere che gli fungevano da paravento e nelle quali celava i suoi illeciti profitti.
Al termine dell’operazione gli uomini della GDF hanno così proceduto al suo arresto nonché alla sua traduzione presso il carcere capitolino di “Regina Coeli” per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, ostacolo alla Autorità di Vigilanza, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio, mentre altre 9 persone appartenenti allo stesso gruppo di truffatori sono state a vario titolo denunciate all’Autorità Giudiziaria per le medesime fattispecie criminose.