Sono più di 350.000, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, i prodotti contraffatti sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma nel corso di tre operazioni effettuate presso l’aeroporto “Leonardo Da Vinci” e presso il quartiere capitolino dell’Esquilino.
Oltre 3.000 cuscinetti a sfera, tutti provenienti dalla Cina e solitamente impiegati per l’assemblaggio di motori per automobili, aerei, ascensori ed elettrodomestici, erano pronti per essere immessi in commercio nonostante la loro bassa qualità, peraltro accertata da specifiche perizie tecniche resesi necessarie anche per l’accuratezza con cui i “falsari” avevano riprodotto con tanto di laser il marchio di una casa produttrice svedese leader del settore.
Nell’altra operazione, condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino in collaborazione con il personale dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è stata invece sequestrata una partita di farmaci contraffatti costituita da oltre di 142.000 compresse di un noto integratore per uomini.
Anche in questo caso pressoché perfette erano le imitazioni che, per la loro fattezza e il loro confezionamento, avrebbero tratto in inganno chiunque.
Le compresse e le bustine dell’integratore “taroccato”, in procinto di essere immesse clandestinamente in commercio specialmente attraverso internet, avrebbero fruttato ai contraffattori ingenti guadagni a spese di ignari consumatori che li avrebbero poi assunti benché contenenti sostanze potenzialmente pericolose e realizzate senza il minimo rispetto delle previste norme igieniche.
Nel rione Esquilino, teatro della terza operazione, i finanzieri hanno invece smantellato un traffico di giocattoli pericolosi, gestito da 3 imprenditori cinesi, che si avvalevano di una capillare rete di vendita capeggiata da venditori magrebini.
Oltre 200.000 sono i giocattoli risultati non conformi alla normativa sulla sicurezza dei prodotti, e con falso marchio “CE”, che erano stoccati in alcuni bazar nella zona e in alcuni magazzini limitrofi comunque individuati dai militari durante le perquisizioni.