GdF: Salerno, false dichiarazioni dei redditi per ottenere permessi di soggiorno in Italia. Arrestati 2 responsabili

Non sono soltanto i famigerati “scafisti” nordafricani i soggetti a finire solitamente arrestati o denunciati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma purtroppo anche cittadini italiani che, per arricchirsi su questi squallidi traffici di esseri umani, mettono poi in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica agevolando la presenza in Italia di cittadini extracomunitari che non avrebbero però titolo ad ottenere il necessario “permesso di soggiorno”.
Questo è infatti quanto accaduto a Salerno dove i finanzieri del locale Comando Provinciale, indagando sul conto di un ragioniere e di suo figlio che gli forniva tutta la collaborazione, hanno scoperto come l’uomo avesse trasmesso all’Agenzia delle Entrate – dal 2013 al 2017 – qualcosa come 10.027 dichiarazioni di redditi (tutte di cittadini extracomunitari) con lo scopo di attestare come gli stessi fossero in possesso di un reddito minimo da lavoro, grazie al quale potevano poi ottenere il rilascio, oppure il rinnovo, del permesso di soggiorno nel nostro Paese.
I compensi per tale servizio andavo da 15 ai 20 euro, dunque prezzi sicuramente modici ma in grado di attirare numerosi soggetti con i quali i due hanno poi realizzato guadagni a svariati zeri, senza però porsi troppi problemi sulle reali attività lavorative svolte da questi cittadini extracomunitari per mantenersi in Italia.
Oltremodo preziosa ai fini dell’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno – è certamente stata la collaborazione resa dall’Ufficio Immigrazione della Questura, grazie alla quale gli indizi di colpevolezza a carico dei due responsabili sono così potuti emergere chiaramente.
Da notare altresì, nella stessa vicenda, come l’Ufficio Stranieri della Questura abbia peraltro ricevuto dal ragioniere arrestato oltre un migliaio di dichiarazioni dei redditi allegate a richieste di rilascio del permesso di soggiorno c.d. di “lungo periodo”.
Anche sulla base di queste ulteriori risultanze investigative, sono al momento 13 i cittadini extracomunitari denunciati a piede libero per il reato di cui all’art. 5 del Decreto Legislativo 286/98 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), e che al momento ha già comportato il rifiuto di tutte le richieste di permesso di soggiorno documentate con dichiarazioni dei redditi compilate dallo stesso ragioniere.