GdF: scoperta a Roma frode da 10 milioni di euro

Gian Luca Berruti

Sei misure cautelari personali e diverse perquisizioni effettuate nelle province di Roma, Messina e Catania sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria i quali, in collaborazione con i colleghi del Comando Provinciale di Catania, hanno disarticolato un ben organizzato sodalizio criminale dedito all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria.Le indagini della Guardia di Finanza erano scattate a seguito di un’attività antiriciclaggio che i militari stavano conducendo nei confronti di una società finanziaria romana esercente l’attività di rilascio di fidejussioni. Nel corso delle ispezioni le Fiamme Gialle si sono però accorte che il rappresentante legale della società – un noto imprenditore romano – attraverso l’abusiva emissione di polizze fideiussorie, aveva raccolto ingenti somme, successivamente destinate a investimenti economici ed immobiliari oltre che ad esigenze personali, compiendo atti di distrazione fraudolenta a danno della stessa società dichiarata fallita. I successivi approfondimenti investigativi hanno poi permesso di accertare come l’imprenditore incriminato avesse replicato il medesimo schema criminoso, attraverso l’apertura di una filiale romana di un confidi siciliano con cui aveva stabilito una collaborazione d’affari.A tale collaborazione veniva accertato anche il coinvolgimento, tra gli altri, di due deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana (uno Direttore Generale dell’intermediario, l’altro come procacciatore d’affari dello stesso), nonché di un’altro imprenditore romano che aveva messo a disposizione degli indagati una serie di società in Italia e all’estero.Le stesse società, intestate anche a prestanome, venivano utilizzate per l’investimento dei proventi illeciti in operazioni immobiliari di rilevante importo, mentre le compravendite di immobili, spesso effettuate in modo fraudolento nei confronti del venditore, erano realizzate attraverso il compiacente contributo di un notaio capitolino. Alla chiusura delle indagini gli uomini della Guardia di Finanza hanno così quantificato l’abusiva emissione – nel periodo dal marzo 2008 a settembre 2010 – di oltre 4.100 polizze fideiussorie, per un capitale garantito pari a circa 500 milioni di euro e l’incasso di premi per oltre 14 milioni di euro.Allo stato attuale sono circa 60 le persone fisiche e 40 le società interessate dall’operazione, nei confronti delle quali l’Autorità Giudiziaria ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 6 soggetti, nonché il sequestro preventivo dell’ingente patrimonio costituito con gli illeciti profitti dell’attività criminale, tra cui 14 immobili siti nelle province di Roma, Messina e Catania, 7 autovetture, diverse quote societarie, conti correnti ed altri rapporti finanziari riconducibili agli indagati.