Una frode fiscale da 170 milioni di euro è stata scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno anche denunciato i 5 responsabili di una società di Ariccia (RM) operante nel settore della commercializzazione di prodotti elettronici e tecnologici.
Le Fiamme Gialle capitoline, nel corso di alcune verifiche fiscali, hanno rilevato che la società stessa aveva acquistato da fornitori comunitari e di San Marino rilevanti partite di prodotti elettronici avvalendosi, però, di società “cartiere” vale a dire esistenti solo sulla carta ma, di fatto, fisicamente inesistenti.
Lo scopo di queste società – che vengono fittiziamente interposte nei vari passaggi di merci tra una società e l’altra – è quello di consentire l’evasione dell’I.V.A. e delle Imposte Dirette.
Nel caso specifico, secondo quanto rivelato dagli investigatori della Guardia di Finanza, la sola I.V.A. sottratta all’Erario ammonterebbe a circa 30 milioni di euro.
Mediante meccanismo fraudolento delle società “cartiere”, essenzialmente fondato sull’utilizzo di fatture false, per la società incriminata è stato così possibile conseguire un illecito risparmio d’imposta, grazie al quale poteva proporre sul mercato romano dell’hi-tec prodotti a prezzi fortemente competitivi ma arrecando gravi danni ai concorrenti che operano nel rispetto delle regole.
In questo specifico caso, le indagini svolte dai finanzieri sono state particolarmente difficoltose a causa dalla totale assenza della documentazione contabile dell’impresa controllata ed hanno dunque richiesto una lunga serie di accertamenti bancari con i quali è stato possibile ricostruire le ingenti movimentazioni di denaro eseguite dai responsabili della società, nonché di quantificare il volume d’affari illecitamente conseguito.