GdF scopre truffa al Fisco

Tiziana Montalbano

La Guardia di Finanza di Brescia ha smantellato un’organizzazione criminale dedita alla sistematica omissione di versamenti tributari e previdenziali a vantaggio di numerose imprese operanti nelle province di Brescia, Verona e Caltanissetta. Al vertice del gruppo criminale un commercialista di Gela che, avvalendosi del supporto fornito da un professionista bresciano, aveva ideato un ingegnoso sistema di frode, tale da consentire a società di pochi scrupoli di realizzare illecite compensazioni tributarie, omettendo sistematicamente il versamento di quanto dovuto all’Erario ed esibendo documenti falsi agli organi ispettivi (Direzione Provinciale del Lavoro, INPS, Guardia di Finanza).In particolare, C.S., quale intermediario abilitato all’invio telematico all’Agenzia delle Entrate dei modelli di pagamento delle imposte (F24) per conto delle citate imprese, compensava i debiti tributari, sia propri che maturati dai suoi clienti, con crediti d’imposta inesistenti (si tratta di crediti concessi alle imprese per incrementi occupazionali), in modo da far risultare sempre debiti fiscali pari a zero. Come compenso per la sua illecita attività, il commercialista gelese incassava il 30% delle imposte evase dai propri clienti. I reati contestati vanno dall’evasione fiscale alla truffa aggravata, al falso. L’ingentissimo danno per l’Erario, ricostruito dalle Fiamme Gialle, ammonta a oltre 3,5 milioni di euro di mancati versamenti. Gli investigatori hanno inoltre scoperto che uno degli imprenditori arrestati, titolare di fatto di una delle società operanti a Brescia, oltre ad aver beneficiato delle illecite compensazioni fiscali, aveva costituito, con il supporto di sette soggetti, un’organizzazione criminale parallela dedita all’illecita raccolta di informazioni nei confronti di suoi dipendenti, anche mediante pedinamenti e attività di osservazione tipicamente “poliziesche” (addirittura utilizzando, in un caso, un apparato GPS per monitorare gli spostamenti di una dipendente).