GdF sequestra 1.500 tonnellate di falso mais biologico

Ernesto Bruno

1.500 tonnellate di mais proveniente dall’Ucraina e falsamente certificato come “biologico”, sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Pesaro nell’ambito di un’indagine che le Fiamme Gialle hanno condotto unitamente all’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole.L’operazione, denominata “Green War” e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha comportato anche numerose perquisizioni a carico di operatori del settore “Bio” che importavano dalla Moldavia e dall’Ucraina granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all’alimentazione umana, fraudolentemente certificate come provenienti da coltivazioni biologiche ma, in realtà, assolutamente non conformi alla normativa comunitaria e nazionale. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, le produzioni agricole certificate come “biologiche” erano di fatto ottenute impiegando elevati contenuti di organismi geneticamente modificati (OGM), o addirittura contaminate da agenti chimici assolutamente vietati nell’agricoltura biologica.L’inquietante frode in danno dei consumatori è stata realizzata da alcune società nazionali che avevano la gestione finanziaria e il controllo di aziende operanti in Moldavia e Ucraina, con la complicità di Organismi preposti alla certificazione di tali prodotti.Le stesse società, per sottrarsi al sistema di controlli, facevano addirittura sdoganare i prodotti a Malta, presso una società gestita da personale italiano, per poi destinarle in Italia. Unitamente alle 1.500 tonnellate di mais “falso-bio”, le Fiamme Gialle hanno sequestrato anche 30 tonnellate di soia indiana lavorata, verosimilmente contenente prodotti chimici vietati e destinata all’industria mangimistica. Attualmente sono 23 le persone indagate, che ora rischiano severe pene detentive, mentre sarebbero almeno una decina le società coinvolte nell’inchiesta, tra le quali alcune straniere.