GdF sequestra alla ‘ndrangheta beni per 90 milioni di euro

Ivano Maccani

Ventinove ordinanze di custodia cautelare, con un contestuale sequestro di beni per oltre 90 milioni di euro, sono eseguite questa mattina dai finanzieri del Comando Provinciale di Bologna nei confronti di numerosi appartenenti ad un’associazione a delinquere capeggiata dal boss della ‘ndrangheta Nicola Femia – alias “Rocco” – che dalla provincia di Ravenna dirigeva un’intensa attività illecita specializzata nel settore del gioco on-line e delle video slot-machine.L’indagine della Guardia di Finanza bolognese, avviata già nel 2010, è partita da un sequestro di persona sul quale indagavano i finanzieri del G.I.C.O. di Bologna e quelli dello S.C.I.C.O. di Roma, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo emiliano.L’attività investigativa condotta dai militari delle Fiamme Gialle ha dunque consentito di disarticolare un agguerrito sodalizio criminale che, oltre alla gestione del gioco on-line illegale, era attivo anche nella produzione e commercializzazione di apparecchi elettronici da intrattenimento (le c.d. video slot-machine), dotate di schede-gioco illegalmente modificate grazie alle quali si potevano celare i volumi di gioco effettuati con contemporanea sottrazione dei reali guadagni conseguiti.Secondo gli inquirenti lo stesso gruppo criminale era particolarmente attivo anche nel settore delle estorsioni, non disdegnando nemmeno quello dei sequestri di persona.Per occultare gli ingenti patrimoni ricavati dalle proprie attività delinquenziali, Nicola Femia faceva altresì sistematico ricorso all’intestazione fittizia di società e di beni mobili/immobili, preservandosi così dall’applicazione di misure di prevenzione patrimoniale che, visto il suo lungo “curriculum criminale”, lo avrebbero probabilmente colpito.Da notare come lo stesso Femia, oltre ad aver costituito in Emilia Romagna la base operativa del suo nucleo criminale, all’interno del quale aveva inserito anche i suoi due figli, avesse creato proficue ramificazioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, fino ad arrivare in Gran Bretagna e Romania. Tra le 29 ordinanze restrittive eseguite stamani (18 delle quali in carcere), figurano anche 3 appartenenti ed ex appartenenti a Forze di Polizia.Particolarmente utili per il buon esito dell’operazione si sono rivelate le indagini patrimoniali con le quali è stato possibile ricostruire l’intero patrimonio riconducibile ai soggetti indagati, stimabile in circa 90 milioni di euro costituiti da oltre 170 unità immobiliari, numerosi autoveicoli, rapporti bancari e quote societarie, nonché il sequestro di circa 1.500 schede-gioco per video slot-machine illegalmente prodotte o modificate.