GdF, sequestro false opere “futuriste”

Paola Fusco

 I finanzieri del gruppo Tutela mercato beni e servizi di Venezia hanno sequestrato migliaia di opere d’arte contraffatte, riconducibili al movimento culturale “futurista”, per un valor (se fossero state autentiche) non inferiore ai cinque milioni di euro, riprodotte tanto abilmente da essere state esposte in un’importante mostra del settore. Le indagini del nucleo di Polizia tributaria sono iniziate quando sono state notate in circolazione, sul mercato specializzato, numerose opere del futurista piacentino Osvaldo Barbieri Terribile, in arte “BOT”. Attraverso capillari indagini presso i mercati dell’arte di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, i finanzieri hanno individuato l’esecutore e hanno fatto irruzione nel suo appartamento ad Alessandria, sorprendendolo proprio mentre stava falsificando altre opere di BOT. Sono state quindi sequestrate diverse opere d’arte false di Balla, Severini e Dottori e centinaia di supporti da disegno già recanti la firma contraffatta di BOT, cataloghi, libri, giornali e cartoline di inizio secolo da cui prendere spunto per eseguire i falsi, nonché un macchinario utilizzato per riprodurre integralmente opere di futuristi. Il sequestro di circa 5.000 pezzi, tra disegni e dipinti, cade nell’anno in cui si festeggia il centesimo anniversario della nascita del movimento culturale ideato da Filippo Tommaso Marinetti e ha riguardato anche numerose opere contraffatte che erano state esposte nella mostra “I BOT della collezione Spreti”, tenutasi a Piacenza tra il 2006 e il 2007. Al momento sono indagate tre persone, tra cui un esperto d’arte e un sedicente collezionista che, certificando falsamente l’autenticità delle opere di una collezione privata, hanno poi organizzato la mostra piacentina e un’altra esposizione che si sarebbe dovuta tenere a breve negli Stati Uniti.