GdF, sgominata banda narcotrafficanti

Paola Fusco

 Venti ordinanze di custodia cautelare in carcere, otto arresti in flagranza di reato, sette arresti in Spagna, sei autovetture e 70 kg di cocaina purissima sequestrati: questo è il bilancio dell’operazione di polizia giudiziaria contro il narcotraffico internazionale denominata “Valencia Connection”, diretta dal Procuratore Capo di Napoli Giandomenico Lepore e dal Sostituto Procuratore della DDA Alfonso D’Avino, ed eseguita dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Frosinone,  che questa notte ha visto impiegati 150 militari per l’applicazione dei provvedimenti restrittivi disposti dall’Autorità Giudiziaria. Le indagini, sviluppate dal Nucleo Mobile della Compagnia Guardia di Finanza di Cassino, agli ordini del Capitano Vincenzo Ciccarelli e del Maresciallo Aiutante Rossano Cardella, permettevano di individuare gravi indizi di colpevolezza a carico di 32 persone compiutamente identificate, coinvolte con distinti ruoli e funzioni in un traffico di cocaina proveniente dalla Colombia, in transito in Spagna e diretto verso il territorio nazionale. Le vicende illecite in questione, accertate soprattutto mediante il ricorso alle intercettazioni telefoniche, sono direttamente collegate ad alcuni ingenti sequestri di cocaina purissima, operati dalla Guardia di Finanza di Cassino, dai quali sono scaturite le indagini sull’associazione. La cocaina, acquistata dai clan partenopei, era destinata ai principali mercati di spaccio di Napoli, di Roma e del basso Lazio. Si è così fatta luce su uno dei più potenti cartelli partenopei per l’importazione di cocaina, che operava a favore di diversi clan camorristici, a cui appartenevano alcune delle otto persone arrestate nel frusinate. Tra gli indagati spicca per spessore criminale la figura di Salvatore Sorrentino, personaggio chiave, in stretto contatto con i fornitori colombiani di stanza a Valencia. Ma l’organizzazione con maggiore disponibilità economica e miglior capacità organizzativa era certamente quella capeggiata da Michele Sorrentino (assassinato), operante nell’area “Torrese”. Quest’ultimo è il personaggio di maggior spicco, le cui conoscenze nell’ambiente malavitoso gli permettevano di smistare, in brevi lassi temporali, grosse partite di cocaina. L’uomo avvaleva, per lo spaccio, di vari soggetti, tra cui Domenico Amitrano (deceduto per cause naturali) e Mario Fenderico, entrambi operanti nell’area Flegrea di Napoli Fuorigrotta, Bruno Franco e Luciano Loffredo (assassinato) operanti nella zona di Torre Annunziata–Torre del Greco, Pasquale Vitiello, operante nel comprensorio di Scafati (SA). Poi però, dopo una serie di interventi repressivi compiuti dalle Fiamme Gialle di Cassino, che hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di cocaina, Michele Sorrentino, nel 2004, decise di curare personalmente, in territorio iberico, le trattative d’acquisto della cocaina e per condurre gli affari si era rivolto a Fabio, Celentano, insospettabile importatore di carni, e di Guido Matrulli (recentemente estradato dalla Spagna e detenuto nel carcere romano di Rebibbia). L’associazione indagata, sicuramente di primo livello, non presenta un capo indiscusso; i vari personaggi implicati rivestono, all’interno della stessa, compiti specifici e talvolta sono a capo di organizzazioni di spessore criminale minore. L’intera operazione è stata condotta in cooperazione con la Policia Nacional spagnola, che ha effettuato, in corso d’indagine, sette arresti a Valencia, colpendo un gruppo di narcotrafficanti affiliati a un clan colombiano che avevano sequestrato Pasquale Vitiello, colpevole di non aver pagato una partita di droga di oltre 300.000 euro. L’intervento delle “teste di cuoio” iberiche, unitamente a personale della Guardia di Finanza di Cassino, ha permesso la liberazione dell’ostaggio che, secondo quanto dichiarato dai colombiani all’Autorità Giudiziaria spagnola, di lì a pochi minuti sarebbe stato decapitato, fatto a pezzi e disciolto nell’acido.