GdF: sventato tentativo di esportare all’estero 424mila euro

Stefano Serafini

Gli effetti della crisi economica stanno determinando una recrudescenza sul fenomeno dell’illecito trasferimento di valuta all’estero e la Guardia di Finanza ha da tempo attivato dei servizi mirati nel settore, avvalendosi alle frontiere dell’ausilio di sofisticati mezzi tecnologici (come il c.d. autovelox fiscale) e finanche di unità cinofile anti-valuta addestrate allo scopo .Proprio in quest’ambito operativo va a inquadrarsi l’odierna operazione che i finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno eseguito all’aeroporto di Malpensa, grazie all’infallibile fiuto del cane “Tango”.Tango è un “cash dog” vale a dire un cane specificamente addestrato a scovare banconote nei bagagli dei passeggeri in transito, e alle sue straordinarie capacità olfattive non è sfuggito il bagaglio di un cittadino cingalese – in uscita dal territorio nazionale – che alla precedente visita doganale aveva espresso ai finanzieri il classico “nulla da dichiarare”.L’atteggiamento evasivo dell’uomo e l’affiorare di uno stato di nervosismo non sono però sfuggiti ai militari che hanno deciso di far intervenire l’unità cinofila, composta da “Tango” e dal suo finanziere-conduttore. Alla stessa unità è bastato poco per capire come nel bagaglio, al di là delle rassicuranti dichiarazioni del cingalese, fosse presente ben altro. 424.000 euro erano infatti stati celati nel bagaglio, somma della quale l’uomo non è stato in grado di fornire alcuna legittima spiegazione e che, pertanto, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria mentre l’ingente somma è stata posta sotto sequestro.