GDF, Trieste: 800 fucili a pompa prodotti in Turchia e diretti in Belgio sequestrati

Gabriel Romitelli

Le armi di marca Winchester (modello SXP), sono state rinvenute su un autoarticolato con targa olandese condotto da un cittadino turco, che avrebbe dovuto proseguire il suo viaggio alla volta della Germania, dell’Olanda e del Belgio.

L’autotreno, fermato dai militari della Guardia di Finanza triestina e dai doganieri dello SVAD per un normale controllo negli spazi di vigilanza doganale, presentava al suo interno, tra merci di varia tipologia, diverse centinaia di cartoni ognuno dei quali contenente un fucile a pompa.

La documentazione che scortava le armi era formalmente ineccepibile e dichiarava fedelmente la natura e la tipologia di quelle particolari merci, ma era però priva della necessaria autorizzazione che – in questi casi – deve essere richiesta all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

La normativa in vigore, infatti, prevede che ancor prima dell’inizio di un trasporto di armi, ancorché non destinate al territorio nazionale, lo stesso debba essere necessariamente autorizzato dalla competente Autorità di P.S.

Accertata l’irregolarità, i finanzieri hanno così proceduto prima a controllare l’intero carico tramite apparecchiatura scanner per accertare l’eventuale presenza di altre armi non dichiarate, e poi a sequestrare i fucili privi della descritta autorizzazione che sono così stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e del Codice Penale sono state poi ipotizzate alcune violazioni in capo all’esportatore, che l’Autorità Giudiziaria sta attualmente valutando, mentre il rappresentate legale dell’azienda turca produttrice dei fucili è stato denunciato.