GdF: Varese: spedizioni di droghe nei pacchi postali. i finanzieri ne sequestrano 1.400 kg.

Emidio Lasco

Quello del traffico internazionale di sostanze stupefacenti che avviene attraverso spedizioni postali è uno dei metodi più utilizzati dai narcotrafficanti i quali, “parcellizzando” i carichi, cercano di sfuggire ai serrati controlli di polizia.

Ed è stato proprio per far fronte a questa diffusa metodologia di traffico che la Guardia di Finanza di Varese ha avviato l’operazione “Big Surprise” pervenendo al sequestro di 1.400 kg. di droghe fra, hashish, marijuana, cocaina e altre droghe sintetiche.

Utilizzando un nuovo metodo di analisi di rischio, che utilizza anche le informazioni provenienti dalle c.d. “fonti aperte”, i finanzieri varesini, oltre all’ingente e diversificato quantitativo di stupefacenti sequestrati, hanno arrestato 16 soggetti mentre altri 17 sono stati denunciati.

Sono stati centinaia di pacchi postali che le fiamme gialle hanno prima individuato e poi aperto per verificarne i contenuti, per alcuni dei quali (quando le condizioni operative lo hanno consentito) si è poi provveduto alla “consegna controllata” del plico al fine di scoprirne il reale destinatario.

La droga più sequestrata durante l’operazione è stata il khat, che si estrae da un arbusto originario delle regioni orientali dell’Africa e che in gran quantità è arrivato all’area-cargo dell’aeroporto di Malpensa suddiviso in almeno 100 spedizioni, la molte delle quali dirette a Roma.

Anche la marijuana seguiva un analogo metodo, solo che i trafficanti avevano pensato bene di far arrivare i plichi contenenti la droga dal Canada che, normalmente, non è considerato un paese particolarmente a rischio per questo tipo di traffici. Il modus operandi utilizzato dai narcotrafficanti, molto simile a precedenti spedizioni del genere provenienti dalla Spagna, fa comunque ritenere agli inquirenti che dietro a questo traffico ci sia la mano di ben noti gruppi delinquenziali che, anche sfruttando il web e i pagamenti in bitcoin, piazzano la droga in tutto il mondo. Per tale motivo la GDF ha altresì individuato e chiuso alcuni siti occulti utilizzati per tali traffici.

Nell’ampia sequenza dei sequestri non sono poi mancati quelli di droghe sintetiche, provenenti da Paesi dell’Est ma anche da Cina e Spagna, con la scoperta di decine di nuove sostanze a effetto psicotropo (alcune delle quali fermate per la prima volta in Italia). In questo caso la “consegna controllata” del pacco postale contenente la droga ha permesso ai finanzieri di arrestare un italiano residente nella provincia di Bergamo.      

Per quanto riguarda invece l’onnipresente cocaina, le spedizioni di questa droga avvenivano attraverso l’invio di libri, le cui pagine, però, erano state imbevute di cocaina liquida che sarebbe poi stata ri-estratta prima di essere venduta agli assuntori. Anche in questo caso il destinatario della merce era un cittadino italiano di 52 anni, impiegato presso una scuola privata del bergamasco.

Da segnalare infine come, durante la medesima operazione, i finanzieri siano riusciti a individuare anche una spedizione di 200 proiettili per armi da guerra che erano stati nascosti all’interno di una cassa da stereo.

In questo caso un apparato a raggi x ha permesso di non far finire la spedizione (partita dal Messico) in Papua Nuova Guinea, regione dove si registra un alto tasso di criminalità e che si trova a ridosso dell’Indonesia che è stata purtroppo teatro di alcuni tra i più sanguinosi attentati terroristici di matrice islamica.