GDO e differenze inventariali: definire standard di misurazione e nuove strategie di prevenzione

redazione

In base ai risultati del nuovo studio pubblicato oggi, per un’efficace strategia di prevenzione e contrasto delle differenze inventariali nella GDO serve migliorare la conoscenza del fenomeno e individuare standard settoriali di definizione e classificazione. La ricerca, Le differenze inventariali nella GDO in Italia: classificazione, misurazione e nuove strategie di prevenzione, è stata condotta da Crime&tech, spin-off di Università Cattolica del Sacro Cuore – Transcrime, con il supporto di Checkpoint Systems.

 

Lo studio approfondisce le modalità e le strategie con cui i gruppi della GDO in Italia affrontano il problema delle differenze inventariali. Le informazioni sono state raccolte tramite interviste individuali e un focus group, coinvolgendo un campione di aziende della GDO che rappresenta più del 40% del fatturato del settore a livello italiano includendo un totale di più di 7500 punti vendita tra store di prossimità, supermercati, ipermercati e cash&carry su tutto il territorio nazionale.

 

Tra i principali risultati, il rapporto rileva che:

 

Marco Dugato, Amministratore di Crime&tech e Ricercatore di Transcrime, ha affermato: «Questo studio rappresenta un ulteriore passo verso una migliore comprensione del fenomeno delle differenze inventariali nella GDO, nelle dimensioni legate all’operatività aziendale e ai fenomeni di natura criminale. L’obiettivo per il futuro è che le informazioni raccolte in questo report possano servire da punto di partenza per la creazione di uno standard di definizione e classificazione delle differenze inventariali comune a tutti i retailer».

 

Alberto Corradini, Business Unit Director di Checkpoint Systems Italia, ha aggiunto: «Ancora una volta Checkpoint Systems supporta la ricerca sulle perdite nel retail. Crediamo sia molto importante per gli operatori del settore e per chi si occupa di sicurezza valutare e definire le proprie strategie di prevenzione delle perdite, riducendo i furti e migliorando l’esperienza del cliente. In questo anno così atipico e sfidante trovare delle best practice e stabilire una metodologia per valutare le differenze inventariali sono ancor più delle necessità e siamo sicuri che creare occasioni in cui i retailer possano confrontarsi, condividendo i propri punti di vista ed esperienze, possa essere estremamente utile in vista di un futuro sempre più omnicanale e tecnologico».