Giornata Mondiale del colore: le palette sembrano non avere più genere nè età

redazione

Cento anni fa l’eccentrica Marchesa Luisa Casati, la donna più ricca d’Italia alla sua epoca, usciva di casa al mattino con la smania di comprare qualcosa di ‘arancione’. Pare, secondo le sue biografie, che dopo aver comprato diversi oggetti ingombranti e costosi il suo desiderio fosse stato soddisfatto dal semplice acquisto di un carro pieno di arance a fine giornata.

 

All’epoca in cui il blu era per i maschi e il rosa era per le femmine, questa sua stravaganza legata al colore e non al valore di un oggetto era considerata pura follia, ma nel 2020, forse dopo un paio di condivisioni con le amiche sui social, questa vicenda non avrebbe avuto altra eco. Oggi, in una società che offre infinite possibilità e stimoli, la Marchesa sarebbe tornata a casa con oggetti di colori diversi e forse non avrebbe mai placato la sua voglia di arancione quel giorno.

 

In occasione della Giornata Mondiale del colore, che si celebra il 6 maggio, Wiko – brand di telefonia portavoce del lusso democratico – ha deciso di esplorare, con il supporto della consulente d’immagine Maria Chiara Migneco, come scegliamo i colori che ci rappresentano, soprattutto in relazione ad alcuni degli oggetti che più utilizziamo – smartphone in primis – e che quindi, inevitabilmente, entrano a fare parte della nostra personalissima ‘Palette’ per tutte le stagioni dell’anno.

 

Ecco allora i consigli di Wiko e Maria Chiara Migneco, formatasi presso l’Italian Image Institute e l’École Supérieure de Relooking  e nota su Instagram con lo pseudonimo di Clarissa Vintage (https://www.instagram.com/clarissavintage/), per far luce sulla scelta dei colori nella tecnologia, e non solo:

  1. La democrazia dei colori

I colori guidano da sempre le nostre scelte e le nostre emozioni. Non è un caso che in ogni epoca ci siano stati colori particolarmente amati e, al contrario, altri addirittura banditi, perché considerati fonte o espressione di negatività. Oggi, per fortuna, nessun colore è più associato a un’idea negativa e nella nostra sfera personale siamo liberi di utilizzarli come preferiamo, ma è importante ricordare che la psicologia del colore in alcuni casi suggerisce la scelta di una cromia specifica.

 

  1. Unico must? Coerenza con sé stessi!

Per evitare di inciampare nel classico colore che tra tre mesi sarà fuorimoda è importante conciliare le nostre preferenze e la nostra confidenza con lo specchio, evitando un colore di tendenza che, però, non è nella nuance che più ci piace e che ci dona, perché finiremmo per non indossarlo. La scelta del nostro device, segue la stessa logica: sceglieremo sempre il colore che più ci piace ed è coerente con la nostra immagine, perché non ci annoierà mai e non ci farà sentire fuori luogo.

Per chi vuole osare, un device colorato è un ottimo punto di partenza per iniziare a familiarizzare con i colori, orientandosi inizialmente su nuance discrete come il blu e il cipria.

  1. Il colore non ha età (o quasi)

Osare il colore o scegliere l’understatement, ancora una volta, dipende principalmente dalla nostra personalità: solo così la nostra scelta sarà quella giusta. Anche se si nota ancora qualche debole resistenza da parte degli over 50, finalmente, negli ultimi decenni, il colore è stato “liberato”. I teenager e i giovani si mostrano più inclini alla sperimentazione. Accanto all’intramontabile nero, ad esempio, negli ultimi anni è cresciuta la passione per i toni del blu ma anche per i colori più audaci come il rosso, l’oro e il verde.

 

  1. Colori e tecnologia sono gender free!

Nel 2020 non esistono differenze di genere nella scelta del colore dei nostri accessori hi-tech, anzi l’ambito della tecnologia è proprio il segmento in cui ci sentiamo più liberi da qualsiasi condizionamento, scegliendo i colori che più ci rappresentano.