Guardia Di Finanza: Teramo, operazione “Castrum”, arrestati 2 funzionari pubblici

Giuseppe Magliocco

La inaccettabile ed ancora troppo diffusa propensione criminale che porta ad approfittare della propria posizione di funzionario pubblico per poter ottenere denaro o altre utilità, ha stavolta condotto agli arresti due dipendenti (uno in servizio al Comune di Giulianova e l’altro presso la AUSL 4 di Teramo) i quali, unitamente ad altri 6 responsabili tra professionisti ed imprenditori operanti nel settore edilizio, si erano resi responsabili di svariati reati quali la corruzione, la tentata concussione, l’abuso di ufficio e la falsità in atti pubblici ecc., cagionando rilevanti danni economici agli Enti Pubblici che avrebbero invece dovuto garantire con onestà ed imparzialità.
Ad accertare questa ennesima frode contro la Pubblica Amministrazione sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Teramo i quali, coordinati dalla locale Procura delle Repubblica, dopo oltre un anno di indagini hanno finalmente stretto il cerchio intorno ai responsabili.
Anche tramite il ricorso ad intercettazioni telefoniche, dalle fiamme gialle teramane hanno accertato come il dipendente del Comune di Giulianova, in maniera pressoché sistematica, facesse leva su imprenditori interessati a realizzare lavori pubblici per conto del Comune abruzzese chiedendo denaro o altre utilità per sé o per la propria coniuge, con accordi corruttivi che hanno riguardato forniture e appalti per centinaia di migliaia di euro compresa un’importante lottizzazione pubblica approvata la scorsa estate dallo stesso Comune.
Per quel che ha invece riguardato l’infedele dipendente della AUSL 4 di Teramo, gli investigatori della Guardia di Finanza hanno accertato che lo stesso, a seguito di contropartite economiche riguardanti principalmente l’istallazione di impianti di energia alternativa presso l’abitazione di sua proprietà, avesse falsamente attestato l’avvenuto compimento da parte dell’impresa di lavori per un importo di 215.000 euro.
Tali lavori, però, erano stati realizzati per un importo nettamente inferiore (quantificato dagli inquirenti in 90.000 euro), determinando così per l’azienda pubblica un danno di circa 125.000 euro, oltre al contestuale indebito arricchimento per la ditta.
Lo stesso importo in denaro è stato così sottoposto a sequestro preventivo “per equivalente”, così come previsto dalla vigente normativa, ovvero la somma costituente l’indebito profitto conseguito a seguito del lavori liquidati dalla AUSL 4 di Teramo in favore della ditta che si era aggiudicata l’appalto.