Herat, operazione di ”Districts Stability”

red

Si è conclusa ieri, dopo sei giorni di attività nel distretto di Chest-e-Sharif, a 140 km da Herat, una nuova operazione di “Districts Stability”, condotta in partnership con le forze di sicurezza afgane dal Provincial Reconstruction Team e dalla Task-Force Centre, le unità costituite rispettivamente dal 1° reggimento artiglieria da montagna e dal 3° reggimento alpini della brigata Taurinense, cui si è aggiunto un team del 28° reggimento Comunicazioni Operative di Pesaro. L’operazione – svolta con oltre 20 veicoli blindati Lince – si è articolata in una serie di ricognizioni e incontri con i leader locali del distretto, per verificare tra l’altro lo stato di diversi seggi elettorali in vista delle votazioni di settembre. Gli Alpini della 34ma compagnia della Task Force Centre si sono recati insieme alla polizia afgana fino alla diga di Salma, una delle principali dell’intero paese, dove hanno verificato le condizioni di sicurezza dell’area. Momento culminante dell’operazione – mirata a estendere il raggio d’azione delle istituzioni di Herat nei distretti remoti della provincia nei quali la presenza governativa è limitata – è stata la convocazione di una shura (assemblea) a cui hanno partecipato oltre 250 persone tra esponenti governativi, anziani dei villaggi e mullah. Alla shura ha partecipato anche il generale Claudio Berto, comandante del Regional Command West, il quale ha presentato il progetto di riparazione della strada che collega Herat e Chest – e – Sharif, un’opera da 100.000 Euro che sarà finanziata dal Ministero della Difesa. Il progetto consentirà tra l’altro lo sviluppo del commercio del marmo bianco delle cave di Chest–e–Sharif, per il quale esiste l’interessamento di ditte italiane del settore. Il Provincial Reconstruction Team ha poi annunciato la costruzione di un pozzo della profondità di oltre 100 metri, e ha donato beni per un valore di 36.000 Euro.