HWG, società italiana nel mercato della cybersecurity, raggiunge un nuovo importante traguardo nelle sue strategie di crescita a livello internazionale e apre un Security Operation Center a Vilnius in Lituania.
Nel corso dell’evento di inaugurazione, tenutosi il 22 settembre a Vilnius, i manager della società hanno tagliato il nastro di una struttura grazie alla quale puntano ora ad affermare il valore della propria offerta di servizi di sicurezza in un’area strategica come Paesi baltici, nordici, ed il nord est Europa.
HWG è la prima azienda italiana ad aprire un SOC in Lituania, un annuncio che rilancia dunque a livello internazionale le competenze e le abilità imprenditoriali del nostro Paese in un settore mai così centrale e critico come la sicurezza informatica.
Una nuova storia di eccellenza digitale italiana.
«I Security Operations Center sono essenziali per il monitoraggio e l’analisi continua delle minacce informatiche, nonché per la prevenzione e la mitigazione degli incidenti di sicurezza informatica»,
spiega Stefano Brusaferro, CEO di HWG Cyber Security Nordics. «Abbiamo costruito il nostro primo SOC utilizzando la vasta esperienza dei fondatori della società nel campo della sicurezza informatica, ma abbiamo anche dovuto imparare molto velocemente. Lo sviluppo di competenze di cyber security richiede tempo e HWG ha apportato importanti miglioramenti nel corso degli anni. Dopo aver creato il nostro primo SOC in Italia, abbiamo presto iniziato a lavorare con i clienti all’estero, in particolare con le banche centrali. Il SOC è la chiave di volta della nostra unicità sul mercato ed è una struttura che siamo stati in grado di sviluppare anche grazie alla partnership con IBM. La tecnologia IBM è di fatto uno dei cardini tecnologico del nostro SOC. IBM QRadar, in particolare, è uno dei motori più potenti della nostra offerta di servizi, un motore in cui confluiscono tutti i dati dei nostri clienti».
HWG impiega attualmente oltre 50 analisti e prevede di assumere altri 20-25 specialisti per il nuovo SOC di Vilnius, inclusi security analysts, security architects e consulenti.
«I nostri clienti sono aziende e istituzioni di grandi e medie dimensioni che operano in una varietà di settori: bancario e finanziario, moda, manifatturiero, automobilistico, servizi pubblici, telecomunicazioni e servizi governativi – afferma Brusaferro –. Aprendo un SOC in Lituania, estenderemo le capacità del nostro team italiano e offriremo un monitoraggio completo della sicurezza per più clienti».
Un anno da record per HWG
Il 2021 dunque si conferma un anno da record per la società italiana, un anno durante il quale la domanda di sicurezza è progressivamente cresciuta di intensità e anche di complessità.
«Il 2021 è un anno che sta determinando crescite a doppia cifra per HWG» continua Brusaferro. «La consapevolezza dei rischi e dei danni che la non sicurezza può scatenare oggi per fortuna stanno aumentando molto tra le imprese. Infatti, la domanda di sicurezza si sta sempre più complicando e specializzando. Le imprese hanno capito che è solo una questione di tempo rispetto agli attacchi informatici e per questo stanno aumentando le richieste di competenze tecniche concrete, precise, utili. L’obiettivo è quello di andare immediatamente a colmare quei gap di struttura e competenze che ci si rende conto di avere al proprio interno. Un trend che unisce realtà di grandi e di piccole dimensioni senza grandi distinzioni».
HWG, una risposta unica in tre step
Di fronte ad un simile scenario la risposta di HWG si articola lungo tre direttrici uniche sul mercato. «Di fronte ad un mercato in continua e rapidissima evoluzione abbiamo scelto di non essere generalisti ma verticali a livello di sicurezza. Una scelta che oggi ci permette di inserisci, in ottica di ecosistema, nei progetti e nelle strategie di altri partner che si occupano di IT ma che riconoscono in noi un complemento unico e forte proprio a livello di gestione delle minacce informatiche».
Il secondo step, direttamente collegato al primo è la fortissima presenza di personale tecnico all’interno di HWG. «Dei circa 60 dipendenti HWG in Italia, il 90 per cento sono figure tecniche – spiega Brusaferro -. Di fronte ai CISO, CIO e IT Manager non ci proponiamo come “venditori” di licenze e nuovi prodotti, l’idea e la pratica di HWG è da sempre quella di proporre un servizio vincente sviluppato da tecnici che si comportano come se fossero un team interno all’azienda clienti».
Il terzo aspetto è quello della capacità di prendere in carico l’ownership del monitoraggio e della gestione completa dell’IT security di una intera organizzazione.
«In questa fase di corsa verso il digitale e la security – aggiunge Brusaferro – molte aziende si propongono spesso con una offerta di servizi molto automatizzata. Una strategia che serve a poco però se poi questa “pioggia” automatica di nuovi ticket genera effort aggiuntivi e spesso poco controllabili per il cliente stesso. Con HWG questo non succede, ci prendiamo carico noi del monitoraggio e della gestione completa dando visibilità solo agli alert veramente critici per una società».