I social sensibili alla proposta di Legge contro gli sprechi alimentari

Samanta Sarti

Segnali finalmente positivi, dal fronte italiano, per quanto concerne la piaga dello spreco alimentare: la Camera ha approvato la Legge antispreco e ora vi è attesa per il sì definitivo da parte del Senato. Gli internauti italiani pare siano sensibili all’argomento, stando alle numerose azioni di engagement raccolte dalla notizia in pochi giorni (oltre 11.000 – Fonte dati: Data Web, Gruppo Data Stampa). Sono previsti incentivi per le donazioni e un piano di aiuti per gli indigenti. Il Ministero delle politiche Agricole punta a recuperare un milione di tonnellate di eccedenze entro la fine del 2016. “Questo voto conferma che l’Italia è in prima linea nella lotta contro la spreco alimentare – ha dichiarato il ministro Martina – ora bisogna arrivare presto all’approvazione definitiva. E’ un intervento necessario per contrastare il fenomeno. Un Paese a spreco zero è un Paese con cittadini-consumatori consapevoli, un Paese che fa diventare le buone pratiche abitudini quotidiane e non eccezioni”.

E’ nata in Trentino, in un paesino alle pendici del Monte Bondone, la prima start up italiana che alleverà grilli edibili. Circa 8.000 azioni di engagement per la curiosa notizia che porta in auge una tendenza, cibarsi di insetti, già consolidata all’estero, ma che in Italia stenta ad attecchire; vuoi per la “particolarità” del prodotto vuoi perché non esiste ancora una Legge che regolamenti il settore. Vittorio Fritz, 52 anni, ex manager del settore alimentare, ha fondato “Insecta”, questo il nome della start up, fiducioso del business pronto ad esplodere. Le proprietà nutritive degli insetti sono ormai fuori discussione. “Si tratta di un alimento eccezionale“, racconta Friz. “La carne ha solo un quarto delle proteine dei grilli. Le proteine degli insetti hanno un alto valore biologico e un’altissima digeribilità. Gli insetti, essendo animali a sangue freddo, hanno un indice di conversione degli alimenti molto alto e non hanno effetti sul clima: il loro allevamento ha bisogno di poca acqua, poco spazio e inoltre non produce Co2″.

Una confetteria nei pressi di Sulmona, ha chiuso i battenti in seguito all’ispezione dei NAS. Oltre 6.500 azioni di engagement circoscrivibili, forse, a quel nutrito stuolo di golosi intenditori che amano il prezioso gioiello dal cuore di mandorla ricoperto da uno strato di zucchero dai riflessi porcellanati. La confetteria, così come altre pasticcerie del Pescarese, è stata posta sotto sequestro dal comando dei NAS poiché trovata in pessime condizioni igienico-sanitarie: dolci tipici “scaduti” venduti come freschi e macchinari “non a norma”. Tra i prodotti sequestrati, notevoli quantitativi di dolci pasquali privi delle indicazioni obbligatorie in etichetta e, in parte, della documentazione idonea ad attestarne la tracciabilità.