I Social si interrogano sul "Bio" cinese

Samanta Sarti

Scenario Sicurezza Alimentare: pane pugliese al carbone vegetale prodotto con un colorante fuorilegge, l’invasione del biologico cinese nei supermercati, e la farina di mais Bramata a marchio Conad ritirata dal mercato sono le news online più viralizzate dagli internauti italiani 

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La tendenza, ormai piuttosto diffusa, a concedersi golosi spuntini “salutistici” è senza dubbio una sana abitudine alimentare diffusa tra adulti e bambini. Sempre più spesso, tuttavia, alimenti in apparenza innocui contengono conservanti e additivi pericolosi, addirittura fuorilegge e informarsi in merito a, oppure leggere con attenzione, gli ingredienti costitutivi può smascherare vere e proprie frodi alimentari. Come nel caso scoppiato in Puglia che tanto buzz ha suscitato in Rete tra gli utenti italiani (oltre 62.000 azioni di engagement, secondo i dati forniti da Data Web, Gruppo Data Stampa). Grazie al tempestivo intervento del Corpo Forestale della Puglia, sono stati denunciati i titolari di dodici panifici dislocati nelle città di Bari, Andria, Barletta, Foggia, Taranto e Brindisi che producevano e commercializzavano pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale. In realtà la preparazione dei prodotti da forno avveniva attraverso l’aggiunta alle ricette classiche del pane e della focaccia del colorante E153 carbone vegetale, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea.

Seconda notizia virale della settimana appena trascorsa, con circa 23.000 azioni di engagement tuttora in crescita, la presunta percentuale molto elevata di “biologico cinese” rispetto ai prodotti certificati UE venduto nei supermercati italiani. Gli articoli maggiormente condivisi in merito a tale tematica cercano di mettere in guardia i consumatori sui rischi legati ad alimenti provenienti da Paesi in cui le norme in materia di Sicurezza Alimentare sono molto differenti rispetto a quelle sancite dall’Unione Europea. “Secondo l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, le importazioni alimentari dalla Cina sono pari a circa 500 milioni di euro all’anno ed è in crescita esponenziale” – riportano alcune Fonti Online – “I cibi che attraversano le nostre frontiere sono principalmente: pomodoro, legumi secchi, ortaggi e cereali, soprattutto riso, prodotti ortofrutticoli freschi (come mele, funghi, o l’aglio che ha subito un aumento del 120%), spaghetti di riso, prodotti ittici surgelati (gamberetti e pesce di vario genere) e cibi della tradizione gastronomica cinese (salsa di soia e tè). Inoltre molte nostre aziende acquistano dalla Cina grassi vegetali e olio di semi come ingredienti per i loro prodotti”.

Un vero e proprio alert alimentare quello scattato per un paio di giorni intorno alla notizia del ritiro dal mercato della farina di mais Bramati a marchio Conad (oltre 17.000 azioni di engagement). Il lotto indicato (codice EAN 8003170025066) scade il 28/08/2018. Sul prodotto sono stati fatti degli esami e Conad sul sito internet ha fatto sapere che  “è stata riscontrata una non conformità (presenza di micotossina in quantità minima ma lievemente superiore ai parametri stabiliti)”. Si tratta di sostanze prodotte da funghi patogeni e in grado di produrre effetti tossici cronici e acuti nell’uomo. Per questo e “al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute”, Conad invita “i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto” a riportarle “in qualsiasi punto di vendita Conad, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso”.