Il 113 da 40 anni in linea con la gente

Veronica Molese

Il 1° marzo del 1968 nasceva il “113”, il numero nazionale unico e gratuito per il soccorso pubblico.

Oggi a Firenze, in occasione del 156° anniversario della festa della Fondazione della Polizia, un convegno organizzato dal questore Francesco Tagliente festeggerà l’anniversario: “113, pronto. Da quarant’anni in linea con la gente” un modo per ripercorrere la storia del numero di telefono simbolo per eccellenza del diritto di tutti al soccorso pubblico.

Relatori dell’incontro  Roberto Sgalla, Direttore dell’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e Annibale Paloscia, giornalista , autori della pubblicazione “113, storia di un numero che ha garantito a tutti il diritto al soccorso pubblico.

Per dieci anni responsabile della sala operativa della questura di Roma, il questore di Firenze Francesco Tagliente ha studiato il modo di perfezionare il servizio di pronto intervento, analizzando i sistemi di Scotland Yard, della polizia di Francoforte, di Madrid e di Parigi e potenziando il servizio, in territorio toscano, con stage formativi in ‘psicologia della formazione’, tenuti ai 152 addetti alla sala operativa.

Nel corso dei dieci anni di attività – ci spiega il questore Tagliente –  ho immaginato il 113 come il ‘termometro’ dei rapporti di integrazione sociale e della fiducia che i cittadini nutrono nei confronti delle Istituzioni, delle Forze di Polizia e in particolare della Polizia di Stato. Ho potuto verificare che il 113 rappresenta un prezioso strumento per monitorare le esigenze degli utenti, per orientare le energie professionali e per impiegare le unità operative nelle zone e nelle fasce orarie nelle quali è necessaria o percepita una maggiore esigenza di controllo del territorio.Mi sono reso conto in quel periodo, che gli operatori del servizio 113 rivestono un ruolo strategico e determinante nelle attività di prevenzione e contrasto delle varie forme di illegalità, incidendo significativamente sull’andamento del fenomeno criminale. Infatti, se l’addetto al 113 si ponesse in condizione di rendere meno accessibile il servizio o meno dinamica l’attivazione delle soluzioni operative alle segnalazioni, precluderebbe di fatto il pronto intervento e, conseguentemente, la possibilità della flagranza e il contrasto immediato del reato, con conseguente aumento del numero oscuro dei crimini e quindi una riduzione significativa dell’effetto di deterrenza penale.

Dobbiamo pensare  al servizio 113 come a un ‘rubinetto’ mediante il quale è possibile chiudere o alimentare la comunicazione con il cittadino e, di conseguenza, permettere l’attivazione delle Volanti e, a seguire, l’attività di indagine finalizzata all’identificazione degli autori del crimine da parte di Squadra Mobile e Digos”.

Il 113 rappresentò una vera e propria rivoluzione culturale dei servizi di polizia, abbandonando i confini della provincia e allargandosi in un orizzonte nazionale. “L’Italia – sottolinea Tagliente –  è stata la prima ad attivarsi per unificare il servizio nazionale di soccorso pubblico. C’è stato un costante aggiornamento tecnologico. Le innovazioni più recenti sono il 113 on line, una sorta di commissariato virtuale (www.commissariatodips.it) per informazioni e segnalazioni via Internet. Il 113 è diventato un sensore straordinario di ciò che accade in una città, una risorsa importantissima per prevenire e contrastare.”

Il 113 sarà però sostituito, con un processo di adeguamento a tappe, dal numero di emergenza unico, il ‘112 europeo’,  sancito con Decreto del Ministero delle Telecomunicazioni del 22 gennaio 2008, conforme alla decisione 91/396 della Comunità Europea.

Lo scopo sarà di fornire ai cittadini europei un numero unico tramite il quale uniformare le modalità di richiesta di aiuto di chiunque si trovi in situazioni di emergenza o pericolo in uno degli Stati membri.

La città di Salerno –  spiega il questore Tagliente nel libro “Un anno per Firenze, tra passato, presente e futuro il nostro impegno al fianco della gente”  – sarà la prima a varare il nuovo sistema entro i prossimi 4 mesi; successivamente, toccherà alle città di Imperia, Sassari, Perugia, Padova, Como, Torino, Crotone e Matera; infine  Caltanissetta, Caserta, Nuoro, Reggio Emilia e Varese, prima di essere esteso a tutto il territorio nazionale al ritmo di 8 province al mese.”