Le recenti novità normative introdotte dalla Direzione generale della Motorizzazione, oltre a una generica dichiarazione circa lo svolgimento della manutenzione da parte di officine di autoriparazione, prevedono un obbligo di pre-collaudo in tempi molto ristretti su elementi del veicolo già oggetto di revisione da parte degli Uffici della Motorizzazione Civile (UMC).
Benché le imprese di autotrasporto svolgano regolarmente attività di manutenzione dei veicoli e li sottopongano sistematicamente a revisione come disposto dalle norme sul requisito dello stabilimento, i nuovi obblighi determinano un blocco delle prenotazioni delle sedute di revisione e aggravano l’operatività degli UMC poiché sono stati allungati i tempi di revisione per il singolo mezzo per cui è necessario un maggior numero di sedute.
Inoltre, le stesse imprese di autotrasporto sono già oggi penalizzate dall’insufficiente numero di revisioni “fuori sede” messe a disposizione dalla Motorizzazione e lo sono ancor di più quelle che operano nei trasporti internazionali, le quali necessitano di tempistiche di revisione più veloci.
ANITA ha chiesto l’immediata sospensione delle nuove disposizioni introdotte con la nota ministeriale dello scorso 27 febbraio, anche in considerazione del recepimento della Direttiva sulla revisione dei veicoli (2014/45) che dovrà avvenire entro il 20 maggio 2017, affinché le imprese del settore possano adempiere agli obblighi previsti dalla legge e al fine di poter chiarire la tematica.
A seguito di tali considerazioni, ANITA ha ribadito anche la richiesta di accelerare il processo di terziarizzazione delle operazioni di revisione con l’ingresso di operatori privati, così da consentire alle imprese di autotrasporto di poter scegliere liberamente dove effettuare la revisione obbligatoria.