Il ransomware Cuba colpisce ancora: nel mirino gli Stati Uniti, ma anche Italia, Canada e Australia

redazione

La famiglia di Ransomware Cuba è emersa per la prima volta a dicembre 2019. L’ attore delle minacce dietro questa tipologia di ransomware, tracciato come Tropical Scorpius da Unit 42 di Palo Alto Networks, ha da allora modificato le proprie tattiche e strumenti per diventare una delle minacce più diffuse del 2022. Questo ransomware è stato storicamente distribuito tramite Hancitor, con allegati dannosi. Tropical Scorpius è stato osservato anche sfruttare le vulnerabilità di Microsoft Exchange Server, tra cui ProxyShell e ProxyLogon.

Questo gruppo ransomware utilizza una doppia estorsione insieme a un sito di leak che espone le organizzazioni presumibilmente compromesse. Non possedeva un sito di leak quando è stato osservato per la prima volta nel 2019 e Unit 42 di Palo Alto Networks sospetta che l’ispirazione per aggiungerne uno sia giunta da altri gruppi cybercriminali come Maze e REvil. Il sito dei leak di Cuba Ransomware include anche una sezione a pagamento in cui gli attori delle minacce condividono i leak con chi è interessato ad acquistarli.

Geographic distributions of organizations targeted by Cuba Ransomware, according to the group's leak site. Highest concentration is in the United States, followed by Canada, Italy, Australia, and other countries around the world.Unit 42 Ransomware Threat Report include osservazioni su come il Ransomware Cuba abbia colpito 33 organizzazioni. A partire da luglio 2022, Tropical Scorpius ha utilizzato questo ransomware per attaccare altre 27 organizzazioni in diversi settori, come servizi professionali e legali, amministrazioni statali e locali, industria manifatturiera, trasporti e logistica, commercio all’ingrosso e al dettaglio, settore immobiliare, servizi finanziari, sanità, tecnologia, servizi pubblici ed energia, edilizia e istruzione. Un totale di 60 organizzazioni è stato esposto sul sito di leak da quando il gruppo è emerso per la prima volta nel 2019. Il numero di vittime probabilmente è maggiore rispetto a quello indicato dal sito, poiché gli operatori ransomware di solito non rilasciano pubblicamente i dati se la vittima paga il riscatto. Detto questo, l’FBI afferma che questo gruppo hacker ha guadagnato almeno 43,9 milioni di dollari dai pagamenti dei