Il relitto Polluce continua a restituire i suoi tesori

Michele Paese

Continua a riservare sorprese il piroscafo Polluce, affondato il 17 giugno 1841, speronato dal piroscafo Mongibello, e noto per il suo tesoro conservato a bordo. Ancora ieri la Marina Militare, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), ha recuperato una serie di monete provenienti del relitto nelle acque dell’Isola d’Elba. L’operazione è stata condotta da Nave Anteo e dal Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) “Teseo Tesei”, ad una profondità di oltre 100 metri. La scoperta è stata possibile grazie all’impiego del nuovo ROV (Remoted Operative Vehicle) PEGASO, in dotazione a COMSUBIN, un sofisticato sistema robotico dotato di potenti bracci manipolatori, telecamere ad alta definizione e sonar di ultima generazione, che può raggiungere i 2.000  metri di profondità.

Le monete recuperate – colonnati spagnoli  d’argento da 8 reali – sono di grande interesse storico e numismatico e vanno ad aggiungersi alle oltre cento monete riportate alla luce da Nave Anteo e dai suoi palombari  nelle precedenti missioni del 2007 e 2008.

La Marina Militare esprime le proprie capacità ed impiega i propri uomini e mezzi su una gamma di attività ed operazioni che spaziano dal sociale, all’umanitario, all’ambientale, allo scientifico ed in tutti i settori d’interesse della collettività che unitamente alla funzione prettamente militare delineano le capacità dual–use in senso più ampio.