L’Amministrazione Penitenziaria sguarnisce le sedi periferiche di poliziotti per potenziare la sede romana del DAP. Forte protesta del SAPPE.“L’Amministrazione Penitenziaria continua a sorprenderci ogni giorno per l’irrazionalità del suo agire, che calpesta impunemente la trasparenza e le regole. Le cose che succedono hanno dell’incredibile e sono di una sfrontatezza inaccettabile: dopo avere annunciato – a parole – di voler mettere mano alle tante cose che non vanno nel Corpo e nell’Amministrazione è notizie di questi giorni, di queste ore, che una decina di poliziotti penitenziari sono stati distaccati dalle carceri che piangono Personale di Polizia nella più comoda sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma dove ci sono già oltre 300 poliziotti distaccati da tempo a non si sa quale titolo. Questa è una vergogna! Certi provvedimenti non possono e non devono passare nel silenzio perché dimostrano la schizofrenia di una Amministrazione che calpesta sfrontatamente regole, trasparenza e democrazia! Mi appello al Ministro della Giustizia Severino perché ripristini regole e diritti al DAP.”.Durissimo il commento di Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo Sindacato dei Baschi Azzurri, ad alcuni provvedimenti emanati dall’Amministrazione Penitenziaria.“Si sguarniscono le carceri – dove mancano 7mila agenti e dove non si garantiscono le condizioni minime di sicurezza ai pochi agenti che lavorano nelle sezioni detentive, dove (come a Rieti) il nuovo penitenziario è aperto al 30% proprio perchè non ci sono agenti, dove ottenere un distacco temporaneo soprattutto dal Nord al Sud è impresa quasi impossibile – e poi si mandano 10 agenti dalla prima linea del carcere alla comoda sede romana del Dipartimento. Sede per la quale da tempo chiediamo di fissare un organico, visto che non c’è e dove ci risultano già distaccati circa 300 poliziotti presi non si sa come dalle varie carceri d’Italia. E’ una vergogna contro la quale scenderemo ancora una volta in piazza per sbugiardare questa classe dirigente dell’Amministrazione Penitenziaria che è come il famoso Giano Bifronte; predica bene e razzola male!”.Capece ricorda infine che “il 4 aprile scorso il SAPPE ha manifestato davanti alla sede dell’Amministrazione Penitenziaria a Roma contro quella vecchia nomenclatura e quella dirigenza dell’Amministrazione penitenziaria – di brezneviana memoria… – che da vent’anni ostacola ogni evoluzione ed accrescimento professionale della Polizia penitenziaria. Che si ostina a boicottare non più rinviabile, adeguata e funzionale organizzazione del Corpo di Polizia penitenziaria e l’istituzione della Direzione generale del Corpo, in seno al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, indispensabile e necessaria per raggruppare tutte le attività ed i servizi demandati alla quarta Forza di Polizia del Paese. Che sguarnisce le carceri per rimpolpare i già affollati corridoi ministeriali. E in piazza il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, tornerà molto presto!”.