In Italia, il Wi-Fi libero è in ritardo?

Domenico Silvestri

È di oggi la notizia che riporta un quadro non proprio incoraggiante sullo status del Wi-fi pubblico in Italia, che stenta a decollare rispetto agli altri Paesi ed è persino in ritardo nei principali settori d’utilizzo come il turismo. Gli HotSpot pubblici in Italia superano di poco le 5 mila unità e sono posizionati soprattutto in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Toscana.Raphael Vallazza, CEO di Endian, azienda italiana leader nelle soluzioni open source di Unified Threat Management e network security, evidenzia come sia di fondamentale importanza che i gestori dei servizi WI-Fi si muniscano di soluzioni con funzionalità HotSpot.

“Gli HotSpot, che vantano funzionalità avanzate rispetto agli Access Point, permettono di far autenticare con username e password univoci ciascun utente, erogare ticket di navigazione, gestire la banda in modo che un singolo utente non la monopolizzi rallentando o intasando la navigazione altrui, e mantenere traccia di tutto il traffico attraverso i file di log. Ancora più importante, consentono di separare la rete personale o aziendale da quella del Wi-Fi pubblico. In questo modo, la sicurezza è garantita sia verso l’esterno (i clienti) sia verso l’interno (il gestore stesso). Endian HotSpot è l’unico dispositivo attualmente disponibile sul mercato che integra alle funzionalità HotSpot quelle di protezione delle reti (UTM), abbinando alla libertà di navigazione la totale tranquillità della protezione. Il fatto che negli ultimi mesi si parli molto di queste soluzioni ha sicuramente risvegliato l’interesse dell’opinione pubblica, pertanto mi auguro che la modifica della legislazione in senso semplificativo contribuisca ad accelerare la diffusione del Wi-Fi in Italia”, ha commentato Vallazza.