In Italia la salma del caporalmaggiore Di Lisio

Paola Fusco

  Un picchetto della brigata paracadutisti Folgore ha reso onore a Ciampino, sulle note del ‘Silenzio’, alla salma del primo caporal maggiore Alessandro Di Lisio, morto martedì in un attentato a circa 50 km a nordest di Farah, in Afghanistan. A bordo del C-130J dell’Aeronautica che ha trasferito in Italia il feretro di Di Lisio si trovava anche il generale Giuseppe Valotto, comandante del Comando operativo di vertice interforze. Tra le personalità presenti il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il capo di stato maggiore della Difesa generale Vincenzo Camporini, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Fabrizio Castagnetti, l’ordinario militare per l’Italia monsignor Vincenzo Pelvi, i parlamentari Gianfranco Paglia, Mauro Del Vecchio e Rosa Calipari. Ad attendere la bara di Di Lisio la madre del militare ucciso, Addolorata, il padre Nunzio, la fidanzata Mariangela e le sorelle Maria e Valentina. La salma di Di Lisio, al quale lo stato maggiore dell’Esercito ha conferito il grado di Caporal Maggiore Scelto, è poi stata trasferita all’Istituto di medicina legale per l’autopsia e successivamente al Policlinico militare del Celio. In serata il feretro tornerà a Campobasso, dove domani sono in programma i funerali solenni. A celebrare la funzione aarà l’ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi insieme ai cappellani militari che prestano servizio in Molise. Le esequie si terranno nella chiesa cattedrale del capoluogo molisano muovendo dal Comando militare dell’Esercito dove, da questa sera, sarà allestita una camera ardente per accogliere il ragazzo e consentire alla popolazione di rendergli omaggio. Nella notte, intorno a mezzanotte e mezza erano giunti in Italia i tre militari rimasti feriti nell’esplosione dell’ordigno: il tenente Giacomo Donato Bruno, il caporal maggiore scelto Andrea Cammarata e il primo caporal maggiore Simone Careddu, il militare ferito più gravemente, che ha riportato la frattura di alcune vertebre.