Incendi boschivi: il Corpo Forestale dello Stato presenta l’innovativo Progetto Wicap (Wildfire Criminal Analysis Program)

Roberto Imbastaro

Il Corpo forestale dello Stato ha presentato oggi, presso la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno di via Veientana 386, il progetto di ricerca WICAP (Wildfire Criminal Analysis Program). 

Messo a punto dalla  Forestale, grazie anche alla consulenza del Centro Scienze Forensi di Torino, il WICAP è stato cofinanziato dalla Commissione europea (Directorate General Justice Freedom Security) con una somma pari al 70% del budget totale previsto di 320 mila euro ed ha avuto, tra i suoi frutti più importanti, la creazione di un software, primo a livello mondiale, dedicato al supporto dell’investigazione nei casi di incendi boschivi dolosi e che utilizza la tecnica del Criminal Profiling.

Basandosi su una metodologia scientifica che fa leva sulla elaborazione statistica dei dati relativi ai casi risolti di incendi boschivi dolosi, il Criminal Profiling consente di produrre delle previsioni sulle caratteristiche del probabile autore sconosciuto di un incendio boschivo. In altri termini il software di analisi criminale WICAP (SACW), sulla cui definizione si è lavorato per tre anni, non è solo un data base al quale chiedere, ad esempio, quanti incendi ci sono stati in una certa regione, piuttosto che l’età media degli incendiari.

Il software SACW è in grado, infatti, di fare l’Offender profiling (elaborazione del profilo psicologico e comportamentale di un criminale partendo dalla scena del crimine) di un caso non ancora risolto, basando le previsioni su procedure statistiche.

Nello specifico, dopo aver consultato la letteratura internazionale scientifica più accreditata sul tema del Criminal Profiling, il lavoro del Corpo forestale dello Stato e del Centro Scienze Forensi è stato quello di mettere a punto uno strumento che potesse essere utilizzato per la raccolta dati, per poi procedere alla codifica di tutti i casi di incendio boschivo doloso in possesso del Corpo forestale dello Stato a partire dall’anno 2000, in modo da costituire la base della successiva analisi e delle previsioni basate, appunto, sui dati relativi ai casi risolti, con almeno la sentenza di primo grado. Per mettere a punto il software sono stati codificati 196 casi, presentatisi in tutte le Regioni italiane di competenza investigativa del NIAB del Corpo forestale dello Stato.

Dall’analisi sono emersi alcuni dati precisi: ovvero è stato osservato che la stagione in cui si sono verificati il maggior numero di incendi boschivi dolosi è l’estate (74.5%), avvenuti principalmente nella mattina (56.2%), in aree di proprietà privata (64.8%) o non protette con sistemi di recinzione (54.1%). Il 40.3% degli autori del reato ha raggiunto a piedi il luogo dell’incendio, in media hanno una età di 48 anni e vivono nella maggioranza assoluta dei casi dove appiccano l’incendio (88.5%). Le professioni più frequenti fra gli incendiari sono quelle dell’allevatore (17.3%) e dell’agricoltore (12.8%) mentre basso è il livello di istruzione scolastica (il 49.7% ha la licenza elementare).


Del progetto e dell’impiego innovativo del software hanno discusso esperti del Corpo forestale dello Stato e criminologi di fama, quali Angelo Zappalà (Presidente Centro Scienze Forensi di Torino) e Bosco Dario. All’incontro erano presenti il Capo del Corpo forestale, Cesare Patrone e il vice capo del Corpo, Fausto Martinelli.