Risale alla tarda serata di ieri l’ultimo di quattro arresti effettuati dal Corpo forestale dello Stato nelle ultime quarant’otto ore. Si tratta di V.R., pastore di S. Caterina dello Jonio (Catanzaro) che nei giorni scorsi era stato colto in flagranza di reato dai Forestali mentre appiccava il fuoco su terreni incolti in località San Blasi. L’uomo, minacciando i Forestali con un’ascia, era tuttavia riuscito a darsi alla fuga dileguandosi tra la fitta vegetazione fluviale. Denunciato a piede libero per incendio doloso, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, il pastore era stato oggetto di una intensa attività di ricerca che soltanto ieri sera, dopo una lunga serie di appostamenti e pedinamenti, ha portato alla sua cattura. Gli agenti forestali di S. Caterina dello Jonio, coadiuvati dal personale della Corpo forestale dello stato di Catanzaro e Roma, sono riusciti a bloccarlo lungo la strada che collega S. Caterina dello Jonio con la zona marina e a trasferirlo presso la Casa Circondariale di Catanzaro. Sempre ieri, a Cosenza, F.M., operaio trentanovenne, è stato arrestato dalla Forestale perché colto in flagranza di reato mentre, con un accendino, appiccava il fuoco a una zona boschiva in località Tongani nel comune di Rota Greca (CS). Erano invece soliti piazzare rudimentali inneschi nei boschi del Viterbese per provocare roghi sui quali poi intervenivano subito loro stessi, due volontari di un’associazione di protezione civile antincendio di Civita Castellana (VT) arrestati dalla Forestale nel pomeriggio di lunedì. F.F. di 40 anni e S.F. di 16, padre e figlio, incastrati dopo un lungo pedinamento mentre depositavano uno dei loro inneschi, volevano figurare come i più tempestivi ed efficaci nell’opera di spegnimento degli incendi. I quattro arresti per incendio boschivo doloso effettuati dal Corpo forestale dello Stato negli ultimi due giorni sono l’importante bilancio dell’attività investigativa svolta dalla Forestale per assicurare alla giustizia i responsabili degli incendi che nell’estate 2009 hanno mandato in fumo migliaia di ettari del patrimonio boschivo italiano. Complessivamente, dall’inizio dell’anno, salgono a otto gli arresti per incendio boschivo doloso effettuati dal Corpo forestale dello tato: tre a Cosenza, uno a Perugia, uno a Catanzaro e tre a Viterbo, mentre sono oltre 200 le persone denunciate.