Incidenti stradali, percezione dei guidatori e statistiche

Paola Fusco

 Gli italiani si ritengono molto prudenti alla guida. Peccato che il 50% degli intervistati ammetta di non rispettare i limiti di velocità, né di essere disposto a lasciar guidare un altro quando eccede nel bere. Questo è quanto emerge dall’indagine IPSOS “La percezione degli italiani in merito alla sicurezza stradale”, presentata oggi dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale al Motor Show di Bologna. La percezione del 91% degli italiani intervistati è di essere prudente o molto prudente al volante; una convinzione condivisa- secondo la ricerca IPSOS – anche dal 97% degli intervistati a Milano , dal 90% a Bologna, dall’89% a Napoli e dall’ 88% a Roma. Per ciò che riguarda la Capitale, tale convinzione si scontra con i dati Eurostat2, dai quali emerge che Roma registra il più alto numero di morti o feriti sulle strade, con 8 persone coinvolte su 1.000 abitanti e risulta essere la più pericolosa tra le Capitali Europee. Le convinzioni degli guidatori Italiani sono brutalmente smentite anche dalle statistiche che relegano l’Italia agli ultimi posti nel ranking europeo dell’incidentalità stradale. Ogni anno sulle strade italiane muoiono più di 5.100 persone e, secondo l’Istituto Superiore della Sanità, oltre il 30% delle vittime è causato da automobilisti alla guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Comportamenti alla guida ritenuti a rischioL’indagine della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale attesta che i comportamenti alla guida ritenuti maggiormente a rischio dagli italiani sono l’eccesso di velocità (57%), l’abuso di alcol prima di mettersi al volante (51%), il mancato rispetto delle precedenze (37%) e l’utilizzo del cellulare senza auricolare (27%). Invece, pochi ritengono che sia pericoloso guidare quando si è stanchi o che sia importante proteggersi, con le cinture o il casco, quando si è alla guida di qualsiasi veicolo. Va poi sottolineato un dato curioso: solo il 16% degli intervistati sa che un impatto frontale a 30 km/h, una velocità ritenuta generalmente bassa, equivale alla caduta dal 10° piano di un palazzo. Comportamenti alla guidaGli italiani si considerano prudenti al volante perché dichiarano di rispettare sempre i semafori (91%), di fermarsi sempre allo stop (87%), di viaggiare sempre con la cintura di sicurezza allacciata (79%) e di controllare sempre l’efficienza del proprio mezzo (78%). Tuttavia, il 52% ammette di guidare telefonando senza auricolare, mentre il rispetto dei limiti di velocità viene violato dal 50% degli intervistati, sebbene questa infrazione rappresenti uno dei rischi maggiori al volante.Altrettanto vale per la guida in stato di ebbrezza: il 57% degli italiani intervistati, che consuma abitualmente alcolici, ritiene di potersi mettere alla guida senza problemi dopo aver bevuto un bicchiere di vino, il 27% dopo averne bevuti due. Solo il 50%, dopo aver consumato alcolici, ha permesso ad un’altra persona di guidare il proprio veicolo e ancora meno, il 29%, si è organizzato nominando il proprio “Bob”, ovvero colui che decide di non bere per accompagnare a casa gli amici in piena sicurezza, sebbene l’81% abbia sentito parlare del guidatore designato. Sanzioni e prevenzioneIl 69% degli intervistati dichiara di conoscere le sanzioni per eccesso di velocità e guida in stato di ebbrezza, il 51% quelle per il passaggio con il rosso. Solo il 37% è a conoscenza della norma che regola il mancato uso delle cinture di sicurezza.Agli Italiani è stato anche chiesto cosa si dovrebbe fare per migliorare la sicurezza sulle strade. Il 43% di loro pensa che il miglior deterrente per combattere gli incidenti stradali sia l’incremento del numero dei controlli, seguito dal ritiro definitivo della patente (42%) e dalla certezza della pena (36%). “L’indagine IPSOS – ha dichiarato Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale – fa emergere uno dei più gravi problemi per una sicurezza stradale vera: l’enorme differenza tra convinzioni e realtà. Questo accade perché gli italiani non hanno una corretta percezione del rischio che si corre, e si fa correre agli altri, guidando ad alta velocità o mettendosi al volante in stato psicofisico alterato da alcol e droghe. Come Fondazione per la sicurezza stradale riteniamo fondamentale continuare la nostra attività di sensibilizzazione proseguendo la collaborazione con le Istituzioni e gli enti preposti, attraverso la politica della ‘prevenzione e del controllo’. Più formazione, più controlli, più sanzioni pesanti. In questo senso è esemplare la recente sentenza di Roma che per la prima volta ha condannato un guidatore per omicidio volontario. E’ un provvedimento di grande sensibilità sociale e ci auguriamo che possa costituire un monito per chi pensa di continuare a guidare senza rispettare le regole e mettendo a rischio la vita degli altri”.