Industria automobilistica tra le più virtuose sul lato produzione, ma non sul prodotto

Roberto Imbastaro

Secondo l’analisi di Avvenia (www.avvenia.com), uno dei maggiori player nell’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, che ha misurato l’efficientamento energetico sui primi 6 mesi del 2015 in funzione della CO2 evitata,tra i settori più virtuosi dell’industria italiana vi è proprio quella automobilisticache si colloca al secondo posto con una quota del 22%, subito dopo l’industria siderurgica al primo posto con il 39% e prima dell’edilizia al terzo posto con il 12%.

Per i motori diesel, tuttavia, che da sempre vengono indicati tra i più inquinanti e che in Europa rappresentano il 53% delle immatricolazioni dell’ultimo anno, oggi si è potuto constatare che i grandi sforzi del settore automotive sul lato produzionenon si sono riflessi anche sul prodotto e il mondo della mobilità a quattro ruote è sotto scacco.

Su strada le auto diesel di nuova generazione producono infatti emissioni di polveri sottili e di ossidi di azoto che superano mediamente di 5 volte il limite consentito, toccando la credibilità di un intero sistema produttivo che ormai da anni punta sullasostenibilità ambientale come modello di business.

Il dato più notevole è che se nel 2001 per il trasporto privato i dati di laboratorio e quelli su strada differivano di un valore al di sotto del 10%, secondo le stime di Avvenia(www.avvenia.com) questo divario oggi supera il 32% e potrebbe sfiorare il 56% entro il 2030.