Un Paese, il nostro, che si interroga sulla scarsa natalità e lamenta la scarsa disponibilità di servizi per l’aiuto alle famiglie, ma è anche un Paese dove gli infortuni domestici sono la prima causa di mortalità infantile nella fascia di età 1-14 anni. Stimolare la prevenzione agli infortuni domestici dei minori sarà il primo obiettivo del convegno internazionale di studio, promosso dal Movimento italiano casalinghe, che si terrà il 6 giugno a Treviso. Il titolo dell’incontro è già un programma: “Giornata dell’attenzione all’infanzia in casa, a scuola, sulla strada, negli ambienti di svago”. Il programma e i contenuti del convegno sono stati illustrati oggi a Roma, presso la sede della giunta regionale della regione Veneto, dal vice presidente nazionale del Moica, Concetta Fusco, dal presidente regionale del Moica Veneto, Maria Laura Piva Pezzato, dal responsabile dei servizi alla famiglia e all’infanzia della regione Veneto, Francesco Gallo, e da tre esperti in infortuni dei bambini: Antonino Reale, pediatra dell’ospedale Bambino Gesù di Roma; Patrizio Erba dell’Istituto superiore per la previdenza degli infortuni sul lavoro e negli ambienti di vita; Marco Giustizi, esperto di incidentalità stradale presso l’Istituto Superiore di Sanità. Come hanno spiegato Fusco e Piva Pezzato, il primo obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si innalzi la soglia di prevenzione agli infortuni domestici dei bambini che, come è stato ricordato, sono la prima causa di mortalità tra i minori (da 1 a 14 anni). Altro importante obiettivo sarà ottimizzare la proposta di legge da presentare al Parlamento europeo, con la quale il Moica (con altre agenzie sociali e educative) chiederà che sia reso obbligatorio per le case automobilistiche inserire in tutti i mezzi (compresi camion e veicoli a due ruote) un dispositivo che, rilevato lo stato di ebbrezza (da alcol o droghe) del conducente, blocchi l’accensione del motore. “Un atto necessario – ha spiegato Piva Pezzato – per fermare la strage che ogni anno vede 100 bambini morire sulle nostre strade e altri 10mila rimanere feriti in incidenti”. A proposito degli incidenti stradali, Antonino Reale ha ricordato che spesso i bambini riportano danni e disabilità permanenti che hanno costi altissimi a livello familiare e sociale ma, ha aggiunto Marco Giustini dell’Issn, nella casistica degli incidenti mortali per i minori l’Italia non occupa un posto peggiore di altri paesi europei. Anzi, va detto che negli ultimi vent’anni il numero di incidenti mortali è diminuito (negli anni ’70 morivano circa 600 bambini ogni anno). Tuttavia ciò non basta e si deve porre un freno a questo eccidio. Altro argomento che verra’ approfondito nel convegno sara’ “le morti in culla”, che colpiscono i bambini nel primo anno di vita e per le quali non esistono cause mediche. Ciononostante, ha ricordato il professor Reale, ci sono consigli da seguire che, come dimostrano i risultati di una campagna di informazione condotta negli Stati Uniti, possono ridurre il rischio: non fumare in gravidanza, far dormire i bambini a pancia in su e controllare la temperatura della stanza. Il 6 giugno a Treviso si parlerà inoltre di infortuni domestici che coinvolgono i bambini. Sono eventi molto frequenti dato che, come ha affermato Patrizio Erba dell’Ispels, se ne verificano circa 300mila l’anno e almeno un centinaio hanno esito mortale. Quanto infine al deficit d’attenzione e al trattamento dei bambini che ne sono affetti con psicofarmaci, gli esperti hanno ricordato solo pochi numeri: in Italia l’8% dei bambini è affetto da questa sindrome, 30mila sono i minori sotto cura con psicofarmaci e le prescrizioni di tali medicinali è cresciuta, negli ultimi cinque anni, del 280%. Elaborare un elenco di “azioni e iniziative capaci di aumentare i comportamenti corretti e la capacità critica all’esposizione di fattori di rischio”, è questo hanno affermato in conclusione le dirigenti del Moica, lo scopo col quale “ci riuniremo il prossimo 6 giugno”.
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