Italiani favorevoli al Greenpass e alla privacy, ma poco attenti ai regolamenti

redazione

Più trasparenza e maggiore controllo sul trattamento dei dati personali da parte delle aziende. È questo il principale dato emerso dal “Cisco 2021 Consumer Privacy Survey”, l’annuale sondaggio condotto dal colosso americano che in questa edizione 2021 ha visto coinvolti 2600 consumatori in 12 Paesi del mondo, fra cui l’Italia. 

Malgrado il 75% degli intervistati italiani percepisca positivamente le normative sulla privacy, solo il 44 per cento ha dichiarato di conoscerne le regole in maniera chiara e approfondita, superando di gran lunga Giappone, Cina, Brasile e Spagna (quest’ultima al 38%) ma indietro rispetto a Germania (46%) Francia (55%) e Regno Unito (58%).  Più della metà dei consumatori in Italia (56%) temono inoltre l’uso che può essere fatto dei loro dati personali tramite l’intelligenza artificiale. 

“Privacy e cybersicurezza sono pilastri imprescindibili per una buona e corretta ripartenza”, spiega l’Amministratore delegato di Cisco Italia Gianmatteo Manghi.  “Anche in Italia c’è grande consapevolezza su questo tema, ma minore conoscenza delle norme e delle sue applicazioni”. 

Sulla richiesta infine del Greenpass per ritornare al lavoro in presenza, gli italiani sono in testa rispetto al resto d’Europa con un netto 68%. La Germania è ferma al 48%, Francia e Uk rispettivamente al 50 e 51% e Spagna al 53%.

“I dati sul Greenpass indicano che i consumatori italiani hanno voglia di ripartire”, conclude Gianmatteo Manghi. “Servono però massicci investimenti in formazione e competenze. Cisco Italia farà come sempre la sua parte a difesa delle infrastrutture critiche del Paese e a protezione dei dati personali delle persone”.