Kaspersky: una donna su dieci ha già subito violenze informatiche all’età di 15 anni. Il corso e-learning di DeStalk

Leonardo Pignalosa

Secondo un recente report di Kaspersky è emerso che nel 2021 in Europa 6.459 utenti mobili sono stati vittima di stalkerware a fronte di 53.870 violenze informatiche in tutto il mondo. I cyberstalker utilizzano un software disponibile in commercio che viene utilizzato per spiare segretamente la vita privata di un’altra persona tramite un dispositivo smart, e viene spesso usato come forma di violenza da parte del proprio partner.

Per questo motivo i partner del consorzio DeStalk hanno sviluppato un corso e-learning, con l’obiettivo di aiutare le vittime e prevenire la violenza di genere online, in quanto una donna su dieci ha già subito violenze informatiche all’età di 15 anni (secondo quanto riporta l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere. Questo corso è un importante traguardo per colmare il gap in termini di conoscenze, nonostante gli abusi online siano già un problema noto.

Berta Vall, Professore Associato della Facoltà di Psicologia, Educazione e Scienze Motorie, della Fondazione Blanquerna: “Le nuove forme di violenza da parte di un partner, come la cyberviolenza e l’utilizzo di stalkerware, necessitano di professionisti in grado di capire come affrontarle e come evitare i rischi per proteggere le vittime. Inoltre, i decisori politici e le altre parti interessate costituiscono un attore fondamentale nella lotta contro la violenza domestica. Questa formazione pratica incentrata sulle vittime è rivolta ai professionisti e alle parti interessate pertinenti e punta a migliorare la conoscenza sul tema della cyberviolenza e dello stalkerware oltre che fornisce competenze su come affrontarla.”

Kaspersky ha sviluppato il pacchetto e-learning in collaborazione con Fundación Blanquerna, Una Casa per l’Uomo, Regione del Veneto e WWP EN. Le lezioni saranno accessibili su Automated Security Awareness Platform di Kaspersky, una delle piattaforme educative dell’azienda. Il lavoro sul percorso formativo è stato possibile grazie al supporto del Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza (Rights, Equality and Citizenship, REC) della Commissione Europea.

La formazione è aperta ai rappresentanti UE di istituzioni e servizi che affrontano la violenza di genere nel loro lavoro quotidiano ed è disponibile in 5 lingue: inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo. Cento utenti avranno accesso gratuito alla piattaforma e-learning per completare il programma entro agosto 2022.

Tanguy de Coatpont, Managing Director Southern Europe di Kaspersky: “Siamo onorati di aver guidato il lavoro sull’e-learning DeStalk, con i nostri partner esperti della ricerca e dell’istruzione, delle organizzazioni della società civile e le autorità governative per sviluppare i contenuti di questa importante formazione sulla cyberviolenza e sugli stalkerware. Unendo le nostre competenze, abbiamo progettato un corso online unico sulla nostra piattaforma. L’approccio di micro-apprendimento e i percorsi di formazione automatizzati consentiranno ai professionisti che lavorano a supporto delle vittime di violenza domestica e alle autorità governative, di migliorare e le proprie competenze, apprendere al proprio ritmo e acquisire le conoscenze necessarie per supportare le vittime di cyberviolenza e stalkerware.”

Valeria Motterle, P.O. Progetti Internazionali della Regione del Veneto: “Le politiche regionali di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne devono essere aggiornate e avere come riferimento tutte le nuove forme di abuso. Accrescere la consapevolezza e conoscenza sul tema, e comprendere quanto siano diffusi la cyberviolenza e gli stalkerware con una formazione specifica per tutti i soggetti coinvolti nella rete contro la violenza è fondamentale per migliorarne l’efficacia.”

Il corso è autogestito, il che significa che ogni studente può seguirlo secondo il proprio ritmo, ed è strutturato in 4 moduli che includono lezioni su: introduzione alla violenza di genere e alla cyberviolenza, riconoscimento delle forme più comuni di cyberviolenza di genere, formazione approfondita sullo stalkerware, guida pratica su quali misure prendere in caso di cyberviolenza e stalkerware a seconda dello specifico ambito professionale in cui si opera (autorità pubblica, programma per gli autori di reati, servizio di supporto alle vittime).

Elena Gajotto, Project Manager di Una Casa per l’Uomo: “Pur essendo a conoscenza dell’esistenza di forme di violenza che vengono perpetrate online o attraverso dispositivi di uso comune, i professionisti ammettono di non avere sufficienti conoscenze e competenze specifiche sul tema, sia per quanto riguarda l’individuazione e valutazione della cyberviolenza, sia per il lavoro pratico da svolgere con criminali o vittime/sopravvissuti. Questa mancanza di conoscenza ha come conseguenza la scarsa efficacia delle misure di prevenzione e contrasto adottate da entrambe le tipologie di servizi.”

Per gli utenti interessati o che pensano di essere vittima di stalkerware, Kaspersky offre i seguenti consigli:

•       Contattare le autorità locali e le organizzazioni di servizi che supportano le vittime di violenza domestica per richiedere assistenza. Un elenco delle organizzazioni disponibili in diversi paesi è disponibile su www.stopstalkerware.org.

•       A questo link è disponibile un video realizzato dalla coalizione sugli stalkerware e su come proteggersi. È disponibile sulla homepage in inglese, tedesco, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Esiste anche una pagina dedicata alle vittime e ai sopravvissuti che fornisce informazioni su rilevamento, rimozione e prevenzione degli stalkerware.

•       Utilizzare una protezione di sicurezza informatica sicura, come Kaspersky Internet Security for Android, per eseguire un controllo sul proprio dispositivo e scoprire se è stato installato uno stalkerware. Nel caso in cui venisse rilevata la presenza di un software di questo tipo, non va rimosso in quanto l’aggressore potrebbe accorgersene e intensificare i propri comportamenti abusivi. È molto importante comprendere che l’aggressore può rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza anche fisica.