La nuova impresa del nonno volante: a 91 anni si lancia con il paracadute

Roberto Imbastaro

A 91 anni ci riprova con l’entusiasmo, la gioia e la leggerezza di un bimbo. Michele Marrini, classe 1924 (è nato il 24 gennaio a Scarlino), il 2 giugno si è lanciato di nuovo con il paracadute da 4.000 metri di altezza dall’aviosuperficie Costa d’Argento in località la Parrina, vicino a Orbetello.
Non sarà certamente solo ma in ottima compagnia. Con lui – per la prima volta in tandem – l’affezionato nipote Sandro Bigozzi, esperto pilota tandem che lo terrà stretto a sé e gli farà assaporare tutti i brividi della vertigine aerea. Sarà il primo volo che i due – nonno e nipote – faranno insieme; forse l’unico esperimento simile in Italia. Altre due volte la speciale coppia ha fatto lanci insieme ma stavolta è diverso. «Allora – racconta Sandro – io ero il video operatore, documentavo; stavolta ci lanciamo proprio insieme, in tandem».
Michele Marrini prima del precedente volo

La data non è stata scelta a caso. La decisione di tuffarsi in cielo il 2 giugno, festa della Repubblica, è stata presa perché Marrini ha un legame viscerale con i grandi fatti della storia d’Italia: il suo bisnonno Oreste Fontani aiutò Garibaldi a imbarcarsi a Cala Martina mentre era inseguito dalle guardie pontificie per raggiungere Portovenere nel 1849. Ex partigiano della 23ª Brigata Garibaldi e impregnato fino all’osso dei valori della libertà, Michele fu catturato dai tedeschi in ritirata e passò interminabili notti nella macchia. Oggi il supernonno – che ha i suoi anni ma è ancora lucidissimo e con una formidabile verve – ha ricordato la festa della Repubblica assaporando i brividi della discesa.

Altre due volte Marrini si è lanciato col paracadute. Per esempio nel luglio 2012. «Non volevo stabilire un primato – spiegò all’epoca – ma fare in modo che si ricordasse un amico partigiano, Carlo Fabbrini. Era un modo per attirare l’attenzione». E ci riuscì eccome. Fabbrini «ci aveva fatto organizzare un’operazione di sabotaggio ai danni dei tedeschi che da Livorno sarebbero passato dal grossetano per andare a occupare Roma. Nella notte riempimmo di chiodi tutti i ponti e riuscimmo a bloccare i camion dei nazisti». All’epoca aveva 87 anni, ora si replica, ma tra le braccia del nipote-istruttore. «Nonno – racconta Sandro – ha saltato il 2 giugno alle 10,30 da 14mila piedi (4000 metri circa) . Il tutto  è durato circa mezz’ora. Siamo saliti a bordo del velocissimo Cessna 208 per poi lanciarci legati insieme. Lui, appassionato di paracadutismo, si vuole lanciare di nuovo per “stare vicino” ai suoi compagni dell’ultimo conflitto mondiale a cui prese parte attiva. La fase della caduta libera durerà circa 60 secondi. Tra i 1500 e i 1700 metri io ho aperto il paracadute principale che è un collaudato paracadute tandem concepito per i lanci in due in sicurezza. E condurrò nonno lentamente a terra».
L’evento tandem all’Argentario – organizzato da The Zoo Skydive Terni – sta già calamitando decine di appassionati.