La nuova metodologia per il ranking dei paesi energicamente più efficienti

redazione
Il player italiano leader della white economy e dell’efficienza energetica Avvenia(www.avvenia.com) spiega ora la sua nuova metodologia per il ranking dei paesi energicamente più efficienti. Una metodologia che attraverso la valutazione dei risultati quantificabili nei 3 settori chiave di ogni Paese, ossia industria, trasporti ed edilizia, consente di valutare come e con quanta efficienza viene usata l’energia in ciascun Paese, senza lasciarsi condizionare come avviene per altre classifiche da "indicatori politici" quali gli obiettivi nazionali di risparmio energetico, gli standard di controllo dei consumi e delle emissioni di CO2 per i veicoli, gli standard di efficienza energetica per gli elettrodomestici e via dicendo.

«Certo rendere i dati omogenei tra Paesi che spesso sono così diversi tra loro è stato impegnativo, ma ci siamo riusciti. Anche se in alcuni casi è stato necessario operare una combinazione delle migliori stime disponibili nel miglior tentativo di rappresentare una vasta gamma di fattori che misurano l’efficienza energetica di un Paese» spiega l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia.

I dati sono stati elaborati da Avvenia (www.avvenia.com) basandosi su fonti primarie riconosciute a livello internazionale quali ad esempio l’Agenzia Internazionale per l’Energia, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la Banca Mondiale, la CIA (The World Factbook) e quando non disponibili sono stati elaborati basandosi su altri fonti identificate ad hoc per ogni Paese o sono stati integrati con sondaggi ed altri tipi di rilevazioni realizzate ad hoc per questa graduatoria.

«Talora abbiamo potuto appurare che i risultati per ogni singolo parametro erano stati influenzati da fattori diversi dall’efficienza energetica in sé ed abbiamo pertanto operato ove possibile degli aggiustamenti, nel tentativo di avere una classifica in cui fossero mitigate le differenze e la disomogeneità di dati tra i vari Paesi» aggiunge il fondatore di Avvenia.

Tenendo conto di tutti e tre i settori chiave (industriatrasporti ed edilizia), la valutazione di Avvenia per l’efficienza energetica globale ha così permesso di ottenere una classifica che nell’edizione 2016 del ranking vede l’Italia al primo posto, seguita da Germania (secondo posto), Regno Unito (terzo posto), Francia(quarto posto) e Giappone (quinto posto). E poi ancora, in ordine, da Australia, Stati Uniti, Canada, Cina, Russia, Brasile ed India.

Oltre che nella classifica generale l’Italia si posiziona al primo posto in due dei tre settori chiave, in quello dell’industria e in quello dei trasporti, mentre per l’efficienza energetica degli edifici è la Cina a occupare il primo posto.

Per l’industria il ranking Avvenia ha tenuto conto dei seguenti parametri: quantità di energia consumata in relazione al Pil; intensità energetica del settore industriale; elettricità generata da cogenerazione; investimenti in ricerca e sviluppo; audit energetici. E in questo settore (industria) sul podio insieme all’Italia si colloca anche la Germania al secondo posto e l’Australia che è terza. Seguono poi Francia, Spagna, Cina e Giappone.

Per i trasporti il ranking Avvenia ha tenuto conto dei seguenti parametri: consumi chilometrici medi per passeggero; performance di efficienza dei veicoli; grado di utilizzo del trasporto pubblico; rapporto tra investimenti ferroviari e stradali; intensità energetica del trasporto merci. E in questo settore (trasporti) dopo l’Italia si posizionano Giappone e Regno Unito, rispettivamente al secondo e terzo posto. Seguono poi Francia e Germania.

Per l’edilizia, infine, il ranking Avvenia ha tenuto conto dei seguenti parametri: energia consumata per metro quadro di superficie degli edifici; intensità energetica negli edifici residenziali; intensità energetica negli edifici commerciali; classificazione energetica degli edifici; diffusione dell’efficientemente energetico. E in questo settore (edilizia) sul podio insieme alla Cina in posizioni più o meno pari si collocano Francia e Germania.