Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, il presidente della Lega, Antonio Matarrese hanno presentato ieri a Roma, presso la Scuola Superiore di Polizia, il progetto di legalità "Dai un calcio alla violenza, per far gol metti la testa in rete". Tutti insieme appassionatamente – e non è un modo di dire, trattandosi di calcio – in questo sforzo di educazione dei giovani tifosi alla legalità. Le iniziative portate avanti finora hanno dato ottimi straordinari, come ha ricordato il Capo della Polizia Antonio Manganelli: incidenti ridotti di oltre il 60% e il 50% di feriti in meno tra le forze dell’ordine, ma “ora siamo pronti per una tappa ulteriore, la diffusione della cultura della legalità negli stadi". Fine ottimo, ma con quali mezzi questo progetto vuole raggiungere ed educare i tifosi violenti che, come evidenziano i dati delle forze di Polizia, sono normalmente giovani trai 20 ed i 25 anni, incensurati nel 40% dei casi e addirittura per il 6% minorenni? In due modi: attraverso degli spot che verranno trasmessi oltre che in tv anche sui maxischermi negli stadi, nelle scuole e negli autogrill sulle autostrade e con un concorso dedicato ai giovani dai 14 ai 35 anni di età che potranno cimentarsi nel realizzare frasi, spot e video sulla violenza nel calcio e nella creazione di soggetti, sceneggiature e cortometraggi. I lavori dovranno pervenire alla segreteria del Forum Giovani entro il 18 maggio (per informazioni www.daiuncalcioallaviolenza.it ) e i migliori saranno premiati.Il primo spot lo ha già realizzato Andrea Pirlo ed altri ne realizzeranno Lino Banfi, Andrea Pirlo, Lorenzo Flaherty, Matteo Branciamore e Cristiana Capotondi. E Lino Banfi, nella sua doppia veste di “allenatore nel pallone” e di “Nonno Libero”, ha proposto uno spot in cui un nonno accompagna il figlio e il nipotino allo stadio in una atmosfera serena: “Bisogna fare uno spot divertente – ha sottolineato – per far ridere quanti vanno allo stadio che invece sono sempre “incazzeti”. Un richiamo all’ordine anche per i media, invitati dal Capo della Poliza Manganelli a non enfatizzare quegli episodi legati al calcio che spesso portano alla violenza, come gli errori arbitrali perché “è necessario frenare tutto ciò che può scatenare la violenza".