Arriva in libreria “La vita è una cosa meravigliosa”libro edito da Mondadori nato come parte integrante del nuovo progetto di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale realizzato dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale. Con questo libro, la Fondazione ANIA lancia un nuovo progetto per la lotta all’incidentalità stradale, un’iniziativa rivolta a tutti coloro che vogliono condividere collettivamente una riflessione sui pericoli delle strade, sul rischio delle morti automobilistiche e sull’inutile e dolorosissimo spreco di vite umane che ogni anno si registrano sulle strade del nostro Paese. Le statistiche ufficiali, infatti, dimostrano che in Italia il problema dell’incidentalità stradale ha le proporzioni di un’emergenza nazionale: nel 2008, si sono registrate ben 4.731 vittime della strada. Gli incidenti stradali, inoltre, rappresentano la prima causa di morte per i giovani. Basti pensare che oltre il 28% delle vittime della strada – 1.339 persone – aveva meno di 30 anni e che tra gli under30 si sono registrati ben 116.179 feriti, pari al 37,5% di quelli rilevati complessivamente in Italia. Analoghe tendenze sono state registrate nel 2008 nella Regione Lazio dove si sono verificati complessivamente 27.735 incidenti stradali con 493 morti e 38.827 feriti. Il 18,2% delle vittime della strada – 90 persone – e il 24,3% dei feriti – 9.458 giovani – aveva meno di 30 anni. I numeri registrati a livello regionale sono dovuti soprattutto all’altissimo numero di incidenti relativi alla Provincia di Roma e alla sola Capitale. Sul territorio della Provincia, infatti, sono stati registrati 22.636 sinistri, con 313 morti e 30.529 feriti, mentre nella città di Roma sono avvenuti 18.181 incidenti, con 190 morti e 24.062 feriti (Fonte: Istat). I dati raccolti dalle Compagnie di Assicurazione sono i più completi perché registrano ovviamente tutti i sinistri e delineano un quadro ancora più allarmante, visto che a livello nazionale sono stati 3 milioni e 700 mila gli incidenti denunciati e quasi un milione i feriti (Fonte: ANIA). Tra le cause di questo dramma sociale figurano al primo posto i comportamenti scorretti dei conducenti: guida distratta, velocità oltre i limiti consentiti, abuso di alcol e droghe sono fattori che provocano l’80% degli incidenti stradali. Va, inoltre, tenuto presente che il 30% dei sinistri è determinato da persone alla guida in stato psicofisico alterato dall’assunzione di alcol e droghe (Fonte: Istituto Superiore di Sanità). Per arginare la strage che si consuma quotidianamente sulle nostre strade, la Fondazione ANIA ha deciso di sviluppare, insieme a Mondadori, un progetto di comunicazione integrata. Ancora una volta, come nelle recenti campagne di comunicazione realizzate, la Fondazione ANIA non si è limitata a parlare alla collettività di sicurezza stradale, ma l’ha resa protagonista dell’antologia “La vita è una cosa meravigliosa”, invitando tutti a lasciare testimonianze, a inviare poesie, foto e frammenti del loro diario, per ricordare una persona cara scomparsa in un incidente stradale. Tutti i contributi raccolti attraverso il sito vitameravigliosa.it, insieme a pensieri, immagini e parole di personaggi famosi di tutti i tempi, sono confluiti all’interno del libro che intende proporre spunti per riflettere sul senso della vita, sulla sua precarietà e sul significato profondo che ciascuno di noi attribuisce a quello che è il bene più prezioso. Centinaia i contributi pervenuti, che sono stati visionati da una giuria d’eccezione formata dallo psicologo Raffaele Morelli, dalla band degli Zero Assoluto, dal Condirettore di Donna Moderna Cipriana Dall’Orto, dal Direttore di Panorama Giorgio Mulè, e dal Presidente della Fondazione ANIA Sandro Salvati. I migliori dieci sono stati selezionati e pubblicati sul volume insieme alle riflessioni di personaggi famosi di tutti i tempi. “Il progetto ha ottenuto grande riscontro presso il pubblico – afferma Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale -. Questo ci dice che le persone sono molto sensibili e che il dramma degli incidenti stradali deve essere combattuto in molti modi. Innanzitutto con controlli più massicci da parte delle forze dell’ordine e con una presa di coscienza individuale sulle regole da rispettare, sempre. Non dobbiamo ridurre le vittime a fatti statistici, ma ricordarle con commozione perché almeno la scomparsa e il dolore servano a monito per tutti noi: chi guida male può uccidere se stesso e gli altri. Ecco, raccontare la bellezza e il valore della vita confidiamo sia anche esso un messaggio positivo per cambiare i comportamenti scorretti. E un forte stimolo per chi legge, chi fa le norme, chi le fa applicare e – specie – per chi deve seguirle sulla strada. A rispettare il valore della vita, sempre.”
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