Le applicazioni guidano le decisioni nell’economia digitale

redazione

Da cinque anni conduciamo una ricerca dedicata allo stato di delivery delle applicazioni. Quest’anno abbiamo deciso di cambiare nome al nostro report (da State of Application Delivery a State of Application Services) per riflettere un cambiamento sottile ma profondo nel mondo dell’IT; il fatto che la delivery delle applicazioni riguardi sempre più il business dei servizi applicativi.
L’attenzione, infatti, non è più sulla piattaforma che fornisce i servizi, ma sui servizi stessi, quali strumenti che offrono funzionalità essenziali per garantire e scalare con successo le risorse più importanti oggi a disposizione di un’azienda: le sue applicazioni.
Immergersi nel panorama dei servizi applicativi è molto interessante, e lo è ancora di più scoprire quali applicazioni, ambienti e tecnologie oggi portano le organizzazioni a utilizzare, in media, 16 diversi servizi applicativi.

Oltre il cloud, nell’era del dato
Assistiamo a un aumento costante di dati, che vengono sempre più utilizzati per prendere decisioni sulla produttività e il profitto. È un dato di fatto: l’analisi dei big data ha superato il cloud – in tutte le sue forme – e per la prima volta in cinque anni nel nostro report si è guadagnata il primo posto come principale trend strategico individuato dalle aziende.
Questo non significa però che il cloud sia diventato meno importante. Al contrario, quello a cui stiamo assistendo è un utilizzo del cloud sempre più diffuso. Lo conferma l’87% degli intervistati nel nostro report che ha dichiarato come il modello operativo standard sia oggi il multi-cloud. Più della metà delle organizzazioni (52%) utilizza da due a sei cloud provider diversi, escludendo i SaaS. Uno su cinque (20%) ne usa più di sette.
È evidente come il fulcro della strategia si stia spostando verso le applicazioni e i dati generati. Il business è da sempre interessato ai modelli di acquisto e alle preferenze dei consumatori, ma mai prima d’oggi ha avuto la possibilità di accedere immediatamente a dati capaci di descriverli.
I miglioramenti nella velocità di elaborazione e di archiviazione hanno reso possibile sfruttare l’apprendimento automatico e la scienza dei dati in un modo che anche solo pochi anni fa nessuno sarebbe stato in grado di prevedere. L’importanza strategica dei dati continuerà ad affermarsi e il focus nei prossimi anni si sposterà progressivamente sempre più dal definire dove distribuire le applicazioni allo sfruttare i dati che queste generano.

Le applicazioni guidano le scelte
Che le applicazioni e i loro dati siano al centro dell’universo IT e aziendale è confermato dalla loro capacità di guidare le decisioni. Quando un’applicazione è pronta per il deployment, quasi la metà delle organizzazioni (47%) sceglie un ambiente cloud-based diverso in base alla tipo di applicazione. Il 44% parte dalla considerazione di quale tipologia di utente finale accederà all’applicazione, mentre un altro 44% prende la decisione in base alla singola applicazione.

Anche la sicurezza viene definita in base all’applicazione. quasi la metà degli intervistati (47%) sceglie se proteggere un’applicazione con un web application firewall analizzando prima se l’applicazione è destinata alla collaborazione, alla gestione dei dati, al coinvolgimento degli utenti, o altro. E quasi la stessa percentuale, il 46%, definisce la protezione dell’applicazione tramite WAF in base alla sensibilità dei dati con cui l’applicazione lavora.
In media, le organizzazioni utilizzano tre diversi servizi di sicurezza per proteggere le proprie app. I firewall di rete rimangono i più popolari, scelti dall’84% degli intervistati. Il controllo degli accessi è al secondo posto (70%) seguito dagli WAF (64%), in crescita del 7% rispetto al 2018.

Ma non solo le decisioni sul cloud e sulla sicurezza sono guidate dalle applicazioni. Quasi la metà degli intervistati (48%) dichiara di aver conseguito una delivery delle app più frequente grazie al processo della trasformazione digitale. Ed è proprio così! Quando abbiamo esaminato l’automazione delle pipeline di distribuzione basate sulla velocità dei rilasci, le differenze che abbiano notato sono state significative.